Aveva sollevato parecchie polemiche la decisione del Ministro Fleur Pellerin di rimuovere Nicholas Burriaud dal suo posto alla Scuola Superiore di Belle Arti Parigi. Contro il disegno francese si erano schierati artisti e intellettuali, e anche i fondatori di Galleria Continua, che avevano inviato un’accorata lettera chiedendo di “tornare sui suoi passi”
Le Canard Enchainé aveva scritto che Pellerin avrebbe inserito al vertice dell’istituzione più famosa per l’insegnamento dell’arte oltralpe Eric de Chassey, direttore dell’Accademia di Francia a Roma, ma a spuntarla tra i vari candidati è stato invece un artista.
Si tratta di Jean-Marc Bustamante, nato a Tolosa e in collezione permanente al Metropolitan di New York e alla Tate di Londra, tra gli altri, rappresentante della Francia alla Biennale di Venezia nel 2003, nonché direttore artistico del festival d’arte contemporanea “Le Printemps de Septembre” dal 2012 al 2015 e già insegnante proprio all’École.
Bustamante pare d’accordo con il pensiero di Pellerin, ovvero di garantire un maggior mix sociale tra gli studenti, per evitare che l’arte sia ad appannaggio di pochi eletti ma non solo. Dalle pagine del The Art Newspaper l’artista ha infatti dichiarato, implicitamente, la sua idea di “rivoluzione poetica”: «Quando uno studente mi mostra il suo lavoro ha bisogno sempre di giustificarlo, di dargli una ragione logica, come se la poesia non esistesse. In Germania, invece, esistono gli artisti per il loro lavoro». Che dire? In bocca al lupo, buon lavoro e…vedremo chi saranno gli artisti di domani ad uscire dall’ENSBA.
