02 ottobre 2015

Svolta nei crimini contro la cultura. La corte internazionale, per la prima volta, mette a processo un islamista per le distruzioni di Timbuktu

 

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Si chiama Ahmad al-Faqi al-Mahdi (nella foto) ed è sospettato di aver commesso crimini di guerra in relazione al “massacro” di siti antichi nel 2012, dopo che gli islamisti attaccarono Timbuktu, fino all’arrivo militare francese, nel 2013.
Ora è sottoposto a procedimento penale dalla Corte internazionale, per vilipendio e distruzione di edifici e monumenti storici. Un caso storico, e primo nel suo genere, visto che tradizionalmente la corte si è sempre concentrata sulla atrocità commesse contro le persone.
Legato ad Ansar Dine, milizia estremista costola di al-Qaeda, Faqi sarebbe stato mente e mano per l’annientamento di moschee e mausolei ritenuti, come da “legge islamica”, blasfemi. 
L’uomo, che non ha ancora potuto fare appello visto che si tratta dell’inizio del processo, non ha commentato le accuse mosse contro di lui.

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