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Al momento il Messico non gode di ottima stampa. Dalla Colombia il traffico di droga si è in parte spostato lì, e già da prima di questo trasloco aveva fama di Paese violento, almeno in alcune aree a cominciare dalla sua sterminata capitale, Città del Messico. Sarà anche per questo che la fotografia contemporanea Made in Mexico parla di un mondo deviato, storto.
Come molti linguaggi artistici, spesso anche la fotografia ricorre al paradosso, scivola sul surreale. E in questo caso produce immagini fortemente disturbanti in cui l’identità sessuale e la devianza, anche visiva, saturano la scena. Ve ne proponiamo alcune tratte dal volume Reveal and Detonate. Contemporary Mexican Photography uscito pochi giorni fa per le edizioni RM, una delle più accreditate case editrici d’arte latino americane. A voi il giudizio.