05 ottobre 2015

Max Mara Art Prize for Women: ecco le cinque finaliste della sesta edizione del Premio, in collaborazione con la Whitechapel di Londra

 

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Dopo un sabato di festa alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia, dove si sono inaugurate le mostre “Industriale Immaginario” e “Silent Stick” di Corin Sworn, vincitrice della quinta edizione del Max Mara Art Prize for Women, con un progetto sulla commedia dell’arte che ha compreso anche una residenza di quattro mesi in Italia a Roma, Venezia e Napoli, ecco che si annuncia la shortlist delle finaliste per l’edizione 2017 del Premio che il brand italiano porta avanti in tandem con la Whitechapel Gallery di Londra.
Selezionate da una giuria presieduta da Iwona Blazwick OBE, Direttrice della stessa galleria e composta da Fiona Bradley, Direttrice della Fruitmarket Gallery di Edinburgo; Sarah Elson, collezionista e fondatrice di Launch Pad, che commissiona e sostiene artiste emergenti; Helen Sumpter, critica e giornalista di Art Review; Alison Wilding, artista e membro della Royal Academy, a sfidarsi saranno Ruth Ewan, Ana Genovés, Emma Hart, Tania Kovats e Phoebe Unwin, tutte presenti a Reggio Emilia al momento dell’annuncio.
Ruth Ewan, classe 1980, di Aberdeen, lavora poeticamente con storie radicali, politiche e utopiche, realizzando installazioni ambientali che in alcuni casi comprendono anche animali e vegetali.
La spagnola Ana Genovés, nata nel 1969, si concentra invece più sulla dimensione oggettuale e su spazi trascurati o sovrasfruttati da cui ricava sculture, mentre la londinese, classe 1974, Emma Hart utilizza prevalentemente fotografie e video proiettando il tutto in specifici set.
Più vicina, per certi versi, alla tradizione dell’Arte Povera Tania Kovats, cinquant’anni di Brighton, scelta anche per un suo recente lavoro, Rivers (2012), dove ha raccolto l’acqua di un centinaio di fiumi delle Isole britanniche e inserito i flaconi che la contenevano in una rimessa per barche appositamente costruita.
Infine Phoebe Unwin, nata nel 1979 a Cambridge, che ha letteralmente stregato il pubblico con la sua pratica pittorica sulla memoria, dove combina ritratti di natura e nature morte minimali, unendo quotidianità e suggestioni. 
Un altro passo importante per la promozione dell’arte e nella possibilità di scoprire un nucleo di artiste poco conosciute in Italia: aspettiamo le prossime suggestioni, e vedremo quali saranno i trend. 
La vincitrice sarà annunciata agli inizi del 2016, e la residenza in Italia, organizzata specificamente alla tipologia della ricerca, stavolta durerà sei mesi. 

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