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Sarà una scultura lunga più di 53 metri forte di un budget di un milione e 250mila euro, diviso tra Nedko Solakov, che la firma, insieme a Liam Gillick e Giuseppe Penone. Anche il luogo è di tutto rispetto: la nuova sede della Banca Centrale Europea a Francoforte, disegnata da Coop Himmelb(l)au. Sarà, appunto, perché per ora c’è solo questo strano mammozzone in alluminio che reca la seguente scritta: “Un pezzo site specific in lista d’attesa”. E continua annunciando che “questa gloriosa opera sarà eretta e darà espressione a tre delle più importanti qualità della BCE: stabilità, indipendenza e flessibilità. Ma sarà installata quando noi, e tutti gli impiegati della BCE, raggiungeremo definitivamente i nostri obiettivi, quando gli impegni della nostra agenda saranno interamente realizzati, quando saremo completamente soddisfatti di quello che avremo fatto e facciamo per il bene comune dell’Unione Europea”.
Ambiguo, Solakov? Polemico? Abbastanza. L’artista di origine bulgara ha precisato all’agenzia Reuters che l’opera è in parte una risposta (appena un po’ ironica) alle limitazioni che ha incontrato durante il lavoro: «Non ho potuto utilizzare niente di infiammabile, la mia opera non poteva essere troppo pesante né troppo alta perché avrebbe interferito con il laser della sicurezza».
A buon intenditore, poche parole. O la BCE si dà una mossa o niente “glorioso art work”.