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I recenti fatti di Palmira e Mosul sono un’ulteriore dimostrazione di come la guerra possa colpire il patrimonio storico e artistico di una nazione. Ma i pericoli derivanti da un conflitto non sono l’unica minaccia. Degli 802 siti che fanno parte della lista dell’Unesco, 30 sono a rischio. Secondo uno studio le cause di questa situazione sono per la maggior parte riconducibili alla cattiva gestione delle istituzioni. In testa alla lista ci sono lo sviluppo urbano incontrollato e lo sfruttamento turistico, ma anche il cambiamento climatico e i disastri naturali fanno la loro parte, come per esempio il terremoto che lo scorso aprile ha distrutto il patrimonio del Nepal. I danni provocati dalla guerra, dal vandalismo e dai riti religiosi rappresentano invece una percentuale irrilevante.
Non solo dunque la distruzione dell’arco di trionfo di Palmira dovrebbe provocare l’indignazione generale. L’incuria e l’abusivismo sono i nemici più grandi del nostro patrimonio, che rischia di scomparire giorno dopo giorno. (Giulia Testa)