21 ottobre 2015

Fino al 31.X.2015 Marcelo Moscheta, 218 a. C. Galleria Riccardo Crespi, Milano

 

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Il titolo della mostra, “218 a.C.”, connota immediatamente l’esposizione all’interno di un immaginario antico e incerto, contrariamente a come appare nel suo complesso il lavoro dall’artista brasiliano, attuale e coerente.
Punto di partenza per questa nuova ricerca è lo storico evento in cui Annibale, sulle rive del fiume Trebbia nel 218 a.C., sconfigge i Romani, anche grazie al celebre passaggio dei 37 elefanti. La Guerra è la Seconda Punica e Moscheta ne viene a conoscenza durante una residenza nel piacentino, questo a dimostrazione di come le Residenze rimangano in generale un momento importante per l’elaborazione di nuovi lavori da parte degli artisti. Marcelo Moscheta vive così un momento di collisione con la Storia, Storia che inizia a considerare da un punto di vista di corrispondenze di rapporti: quello tra uomo e natura; tra percezione del tempo e memoria, e conferma la fascinazione che subisce da parte di Madre Natura, dal viaggio, inteso come momento per esperire il paesaggio e dalla geografia del luogo, fonte di ispirazione e di quesiti perenni.
Marcelo Moscheta, Rivoluzione #9, 2015
Moscheta, come un ladro di gioielli, ruba dalla Valle della Trebbia alcuni elementi naturali,  come grossi ciottoli e resti d’alberi, trasformandoli repentinamente da detriti a testimoni di un passato tanto remoto quanto palpabile, restituendoci una mostra al confine tra scientificità e quel tipo di bellezza estetica che non stanca mai e che solo la natura sa regalare.
Sono presenti inoltre alcune opere a tecnica mista, soprattutto pittura e collage, che alludono al rapporto tra caos e ordine, intendendo la natura come forza superiore in grado di riappropriarsi dello spazio abitato dall’uomo. 
Sicuramente la forza del lavoro di Marcelo Moscheta, che non manca di strizzare l’occhio all’Arte Povera, si sublima nei suoi interventi site-specific, come Hiatus (2014) presso Jardim da Luz, il parco pubblico di San Paolo (Brasile) o A line in the Artic (2012) a Spitsbergen in Norvegia, ma se cercava l’equilibrio tra uomo e natura in questa mostra ha saputo certamente ricrearlo, grazie anche all’installazione che sa scivolare morbidamente dal tridimensionale dei reperti al bidimensionale delle opere a parete. È interessante notare come un artista possa essere al tempo stesso anche un collezionista. Marcelo Moscheta infatti, avido di reperti, porta con sè, decontestualizza e sottopone all’osservatore la sua collezione ambientale
Greta Scarpa 
mostra vista il 23 settembre 
Dal 24 settembre al 31 ottobre 2015
Marcelo Moscheta, 218 a. C.
Galleria Riccardo Crespi
Via Mellerio, 1 Milano
Orari:lunedì – sabato 11-13/15 -19.30
Info: +39 02 8907 2491, +39 02 3656 1618, info@riccardocrespi.com

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