23 ottobre 2015

Fino al 25.X.2015 Rómulo Celdrán. Macro. Zoom Galleria Gagliardi e Domke, Torino

 

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Un’ex area industriale torinese, un tempo sede delle acciaierie Fiat, riconvertita in luogo dove installare opere in situ e/o di medio e grande formato, con un’attenzione ai talenti, giovani e meno giovani, non solo italiani: questa è la Galleria Gagliardi e Domke. Il 24 settembre è toccato allo spagnolo Romulo Celdrán sfidare le presenze assenti di questo grande open space per riportarle in vita. Il ciclo di opere esposte si chiama Zoom ed è presentato da un testo critico di Lorenzo Madaro. 
Le opere sono tele di medie dimensioni: zoomate su oggetti più o meno banali che circondano la nostra quotidianità: un nastro adesivo, un metro, un fiammifero, una serie di sacchi della spazzatura ammassati tra loro, un vecchio pennello e, in questa carrellata di oggetti degni di un moderno bric-à-brac, non poteva mancare l’uovo – rotto o più elegantemente dischiuso, che ammonisce che i tempi dell’equilibrio e dell’armonia sono un ormai lontani. «Esiste qualcosa di magico nel mondo delle dimensioni. Sembra esserci una memoria emotiva che ci invita e percepire la relazione con gli oggetti, come fosse un gioco». Così l’artista parla del suo lavoro, invitando come nella migliore tradizione surrealista ad un’epifania del quotidiano, perché in fondo la meraviglia, come amava scrivere Adalgisa Lugli, non è altro che un altro mezzo di conoscenza. 
Rómulo Celdrán. Macro. Zoom, vista della mostra
Il tratto di Celdrán è rigoroso e straniante, preciso e freddo, quasi fosse un mezzo di indagine scientifica del reale; come se la dimensione stravolta potesse – paradossalmente – svelare lo scheletro degli stessi oggetti permettendo di coglierne l’essenza e, così, entrare in contatto con una realtà irreale. Il tempo è bloccato in queste grandi sale, sono solo dei click che fanno scorrere l’immagine da una parete all’altra, mentre l’uomo come una macchina viviseziona la visione. 
«Nell’attento processo analitico di una possibile anatomia del quotidiano, Celdrán – scrive Madaro  – propone un repertorio di oggetti investigati con un taglio rigoroso, anche per l’attenzione estrema riservata alla costruzione dei dettagli formali, in un inflessibile bianco-nero che restituisce alle singole opere profili paradigmatici. “La realtà non esiste”, suggerisce l’artista, aggiungendo che “ciò che noi conosciamo come reale, è un processo mentale fisico-chimico che ci permette di percepire ciò che è esterno”».
Questa mostra, non solo è la prima in Italia di Celdrán, ma è anche l’evento inaugurale della galleria Gagliardi e Domke, dal momento che quest’ultimo è entrato in società soltanto quest’anno. Si allarga così la scuderia dei suoi artisti, e il novello duo dell’arte si mostra abile non solo a giostrare in spazi da togliere il fiato, ma anche a metter su una collezione che si appresta a promuovere con una fitta attività in programmazione. 
Serena Carbone  
Dal 24 settembre al 25 ottobre 2015
Rómulo Celdrán. Macro. Zoom
Gagliardi e Domke, 
via Cervino 16, 10155 Torino
Orari: dal martedì al sabato, 15.30 -19.30
Info: +39 011 19.70.00.31 –  info@gagliardiedomke.com

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