16 maggio 2002

Architettura: Next! (la presentazione)

 
Presentata a Roma la prossima Biennale di Architettura di Venezia. Il curatore Deyan Sudjic, richiamandosi a Peter Greenway nel tragico finale de “Il ventre dell’architetto”, racconta come cercherà di scamparla…

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Nella sala conferenze del Centro Nazionale per la Arti Contemporanee, Deyan Sudjic ha sollevato i veli sull’attesa kermesse veneziana. Il progetto era ormai noto, ma la curiosità su molti dettagli comincia finalmente a trovare soddisfazione.
Svanito l’alone della precedente edizione, questa 8° mostra si presenta con un notevole progetto di concretezza. Next, gli sviluppi dell’Architettura nei prossimi anni, cosa sarà costruito e come. Niente più chiacchiere, pochi voli pindarici, poca sovrapposizione con le arti visive. 110 progetti; opere, non Biennale Architettura - Renzo Pianoarchitetti; selezionate tra quelli in costruzione, o di prossima esecuzione, e divise in 10 sezioni secondo la tipologia edilizia.
Il modo di presentarle dovrà favorire la lettura anche per i non addetti ai lavori; si prevedono molti modelli, nonché trance costruite in scala 1:1.
Interessante il progetto di allestimento, che risolverà la cesura tra giardini e corderie, nonché le inevitabili sovrapposizioni tra mostre e allestimenti nazionali, ricostruendo nel Padiglione Italia una sorta di abstract di tutta la manifestazione, con richiami e compensazioni.
C’è poi Next Italia, da cui ci aspettiamo tutti qualcosa. E non mancano gli eventi paralleli, come un’analisi del Next sul sito del World Trade Center, ad un anno dal disastro.
Ma veniamo al dunque: i nomi. Sudjic ha presentato una lista provvisoria dei selezionati. Lo star system appare al gran completo: veterani, promesse ormai affermate, e qualche ritorno, per tutti i gusti e generi. Si va da Tojo Ito a Ushida Findlay, da Meier a Rogers a Biennale Architettura - CorderieZumthor, c’è tutta la nuova generazione olandese, ed i “decostruttivisti” al gran completo. Ampiamente rappresentati anche spagnoli, statunitensi, tedeschi, inglesi, austriaci, australiani ed orientali. Per citare qualche italiano: gli immancabili Fuksas e Piano, e pochi altri (Piva, Garofano, Tagliabue); Gregotti unico italiano all’estero; l’Italia prossima ventura pare sarà costruita da stranieri (benvenuti).

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Lo speciale sulla precedente edizione
INTERVISTA A DEYAN SUDJIC
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www.labiennale.org

Marco Felici


Dal 8.IX.2002 al 3.XI.2002
8. Mostra Internazionale di Architettura
NEXT
Venezia, Giardini di Castello – Arsenale


[exibart]

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