02 novembre 2015

READING ROOM

 
La Sicilia degli anni ‘90 rivive nel libro fotografico di Tony Gentile
di Alessandra Angelucci

di

Quella pubblicata dal fotoreporter Tony Gentile non è una semplice raccolta di immagini di una Sicilia lontana. La Guerra. Una storia siciliana è piuttosto la dura  testimonianza – attimo dopo attimo – di una guerra “non dichiarata” che inizia a Palermo nel 1989 per arrivare fino al 1996.  Lo racconta lo stesso autore: «La mia città era fra le più “calde” al mondo. C’era una guerra, proprio lì, davanti alla mia porta di casa». Una zona di trincea, dunque, una città in stato di guerra. Gli scatti realizzati da Gentile, infatti, sono pagine dolorose e sconcertanti di una Palermo – e poi di una Sicilia tutta – che è stata violentata dalle lotte di mafia. Uno scenario fatto di bombardamenti, di rivoli di sangue sui marciapiedi, di panni stesi al sole, di funerali prematuri, di una rabbia infuocata che la popolazione urlava nel Comitato dei lenzuoli: «Basta! Mafiosi inginocchiatevi!». 
Erano gli anni in cui a Palermo accadevano cose inenarrabili che il tempo ha cicatrizzato sulla pelle di chi c’era e di chi poi ha pagato con la vita la lotta contro l’omertà. Erano gli anni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, quelli in cui il Tg3 dell’edizione delle diciannove apriva con un’incredibile notizia: «Oggi non hanno ucciso nessuno». E il libro di Tony Gentile – curato da Giuseppe Prode – ci offre proprio questo: la più nuda restituzione, con fotogrammi in bianco e nero, di ciò che fu in quel tempo, quando un giovane fotoreporter che lavorava per il Giornale di Sicilia veniva chiamato a raccontare la “normalità” del suo paese: la morte, il terrore silenzioso, i funerali di Leonardo Sciascia, l’apparente quotidianità che si consumava nei mercati e lungo i marciapiedi.
Falcone e Borsellino

 

Bettino Craxi apriva i comizi in Piazza Politeama, mentre Leoluca Orlando si presentava come il primo sindaco scortato d’Italia. Osservare le immagini con attenzione è un atto dovuto e il terrore è protagonista: stampato negli occhi di chi già sapeva di essere un fantasma e nella struggente solitudine di chi giaceva a terra, ormai inerme. Pagina dopo pagina, l’occhio di Tony Gentile osserva, afferra l’attimo: la storia si cuce fra gli abiti e i volti che lui immortala e non c’è volontà di eleggere eroi o di celebrare la lotta fra il bene e il male. Al centro c’è l’azione di chi è chiamato a fare il suo lavoro con l’unico desiderio di narrare la verità per immagini, consci del fatto – come afferma Gentile – che con «una macchina fotografica non possiamo combattere le guerre e neppure la mafia». Coprire la notizia e interessarsi di cronaca nazionale: questo il dovere di un fotoreporter che fu anche l’autore dello scatto più noto dell’epoca. Un convegno noioso, la ricerca di una foto adatta alla narrazione e poi un “clic” che archivia la storia: i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino colti in un attimo di rara complicità, sorridenti e uniti come non erano mai stati. Tony Gentile era lì e lo scatto fu il suo: «Un sessantesimo di secondo per catturare un pezzo di storia». Pochi mesi dopo, in quel triste 1992,  gli Italiani avrebbero pianto le stragi di Capaci e Via D’Amelio. 
Le fotografie di Tony Gentile, dunque, ti guardano dritte in faccia, non hanno paura di dirsi, come i bambini immortalati tutti insieme in un girotondo di speranza. La visione dello scatto trasmette forza, la stessa che il lettore può ritrovare nel bellissimo racconto d’apertura di Davide Enia, «perché a Palermo è soprattutto la vita ciò che s’asciùca». 
Alessandra Angelucci
Titolo: La Guerra. Una storia siciliana
Autore: Tony Gentile. Con un racconto di Davide Enia
Edizioni: PostCart
Anno di pubblicazione: 2015
Euro: 28,00

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui