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Ecco che la Biennale di Venezia, dopo l’annuncio del boom di ieri, e dopo la collaborazione con Google Art Project, amplia di nuovo i suoi orizzonti, stavolta in vista della 16esima mostra d’architettura, che sarà diretta da Alejandro Aravena a partire dal prossimo 28 maggio.
L’istituzione veneziana ha firmato un accordo con The United Nations Conference on Housing and Sustainable Urban Development – Habitat III e la London School of Economics – Urban Age.
Il motivo? Creare un nuovo padiglione che possa essere espressamente dedicato a teorie e progetti riguardanti la riqualificazione delle metropoli, in piena linea con il programma di Aravena.
Non solo: la conferenza mondiale delle Nazioni Unite – Habitat III, che si terrà a Quito in Equador, a sua volta potrà ospitare un analogo Padiglione durante le giornate dell’incontro (17-20 ottobre 2016) sia nella città sudamericana che a Venezia.
E in laguna, oltre alle esperienze “tradizionali”, nascerà appunto il nuovo Padiglione Habitat III, che tratterà la questione dell’urbanizzazione seguendo il rapporto tra spazi pubblici e spazi privati, e quindi anche alle tensioni e ai conflitti tra interessi pubblici e privati, dal centro alle periferie, dalle riqualificazioni ai veri e propri “cambiamenti” da mettere in atto.
Una modalità anche per sollecitare, di nuovo, l’impegno dei governi nazionali per una urbanizzazione sostenibile. Franceschini, siamo certi, risponderà all’appello.