24 novembre 2015

Polonia pronta per una nuova censura di stato. Uno spettacolo teatrale innesca la scintilla e il neo-ministro della cultura chiede di tagliere tutte le sovvenzioni pubbliche

 

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Non sarà facile, se si inizia così. O meglio, sarà molto facile tornare alla cultura come la si conosceva prima della caduta de muro, in Polonia: una cultura “di stato”, che doveva essere autorizzata.
Sta accadendo di nuovo, dopo che il nuovo ministro della cultura polacco Piotr Gliński (foto di home page), che è anche vice primo ministro nel nuovo governo, ha chiesto di sospendere lo spettacolo Der Tod und das Mädchen di Elfriede Jelinek (nella foto), perché trattasi di un’opera “pornografica” e il teatro Polski che la ospita è invece finanziato (un milione di euro annui, circa), con denaro pubblico. 
Certo, lo spettacolo è per un pubblico adulto, alcune scene morbose aprono la scena, si esplora il ruolo tra vittima e carnefice, ma c’è anche chi, come il governatore Cezary Przybylski, che ha detto che nessuno interferirà con l’espressione artistica e lo spettacolo andrà avanti secondo cartellone, per ora nella città occidentale di Breslavia.
Peccato però che nel week end siano state arrestate 12 persone in uno scontro tra skinheads di estrema destra e amanti del teatro, e che la casa del direttore artistisco sia stata bersagliata di uova e pomodori.
Un nuovo buio sembra alle porte: il nuovo governo ha la maggioranza assoluta in Parlamento e la possibilità di cambiare la costituzione e per ora sono già stati licenziati i capi dell’intelligence dal Ministero di Grazia e Giustizia, e approvata una modifica giuridica che potrebbe consentire il controllo politico della corte costituzionale.
E capirai se, con questo clima, qualche privato si metterà a sponsorizzare uno spettacolo per “riflettere”! Auguri, Polonia. E anche Europa.

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