27 maggio 2002

Fino al 28.V.2002 Giovani Artisti Trevigiani Venezia, Istituto Romeno di Cultura, Palazzo Correr

 
Chiude il 28 maggio la mostra di un gruppo di giovani artisti trevigiani a Palazzo Correr, un’occasione mancata, un evento trascurato dai mezzi di comunicazione e che pone alcuni urgenti interrogativi…

di

Chi sono, dove sono, cosa fanno gli artisti che operano nel territorio della Provincia di Treviso? Come coordinare iniziative serie, pubblicazioni di qualità, eventi legati all’arte autenticamente contemporanea? Come conoscersi e farsi conoscere in un territorio economicamente ricco, ma che fatica ad apprezzare un’opera che non sia colore, tela, pennello, figura?
La mostra è un tentativo debole dal punto di vista organizzativo (il brevissimo periodo di apertura, gli orari, la documentazione prodotta ecc.), povero, se pensiamo al denaro di cui dispongono certe Istituzioni, ed un po’ superficialmente curato, se valutiamo lo scarso numero di opere che dovrebbero essere rappresentative dei tredici artisti, provenienti da diversificate esperienze e caratterizzati dall’utilizzo di varie tecniche artistiche. Eppure questa mostra è comunque un segnale che qualcosa si può muovere, che alcuni nomi si possono riunire, e suggerisce che Flash Art lo leggono anche nel trevigiano. La convinzione è che sull’arte contemporanea si giochi la vera sfida culturale di questo territorio.
Vediamoli questi artisti: :Filippo Ombra, Isabella Bona, Alessandra Guolla, Roberto Dal Mas, Antonella Saccon, Riccardo Rubino, Guido Marchesini, Alessandro Casagrande, Sonia Ros, Umberto Crosato, Luciano Curatolo, Riccardo Fabiani e Paola Scibilia. Tra presenze discutibili Isabella Bona Naturalia artificialia 1 2001emergono interessanti sorprese: le foto digitali di Isabella Bona (Vittorio Veneto, 1975), visionarie, barocche, che confondono pittura e scultura, classico e contemporaneo, arte e natura in un gioco impossibile, utopico, ma anche agitato, drammatico in una dimensione assolutamente teatrale e scenografica; l’opera di Alessandra Guolla: (Vittorio Veneto, 1978), foto di fiori infilzati da aghi, di peperoni segnati da puntine, che rimandano a scontri di sensazioni tra sensualità cromatiche e materiali metallici, freddi, metafore del dolore, delle tensioni viscerali del corpo e delle sue cicatrici; la pittura di Alessandro Casagrande (Conegliano Veneto, 1971) gestuale, concitata che sfigura le immagini, inserendole in spazi profondissimi ed angoscianti; ed infine la scultura di Guido Marchesini (Treviso, 1975), che utilizza la luce per smaterializzare le forme ed i volumi delle sue opere astratte, che si articolano nello spazio.
Ci piacerebbe che questa mostra fosse un punto di partenza per nuovi eventi, ai quali Exibart promette di non mancare.

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Stefano Coletto
vista il 24 maggio 2002


Istituto Romeno di Cultura e Ricera Umanistica Venezia
Palazzo Correr, Canareggio 2214
Dal 14/05/2002 al 28/05/2002
Inaugurazione il 14/5 alle ore 16.30
Orario 16.00 – 20.00
Info Tel. 041/5242309, Fax 041/75311


[exibart]

3 Commenti

  1. ma perchè da treviso vanno ad esporre a venezia? treviso è una piazza molto difficile e assolutamente povera di iniziative ed è per questo che i giovani, soprattutto, dovrebbero unirsi e trovare spazi autonomi per provare a spronare la città stessa.
    nella speranza
    cordialmente

  2. Gli artisti trevigiani- quasi come il vino!!!!
    smettiamola con questi provincialismi!!!
    L’arte è liberta di pensiero
    apritevi a nuovi orizzonti
    artisti di treviso all’istituto Romeno di cultura.
    in calce
    Verità

  3. Esporre a treviso per i giovani artisti è complicato, ma bisogna ammettere ke un questi ultimi anni uns invrsione di tendenza c’è stata.Morago e la provincia hanno fatto parecchio per promuovere i giovani:Palazzo Podestà come esempio. Bisogna anche dire ke il mercato di Treviso è diviso dalle macrostrutture (Cassamarca) e quindi puntano “classici” di impatto, e allora perkè non far girare questi talentuosi artissti trevigiani verso piazze alternative?Il brunello di Montalcino ke sarebbe se rimanesse chiuso a Montalcino?..(anke a forza dell’annata ’97)? Il meglio per un artista, a mio avviso è proprio quello di farlo partire dal suo territorio, ma appunto Partire! Venezia poi non è così lontana: sarebbe stato più mediatico Milano,Torino o scalare le pur antiche mura romane. Un passo alla volta. Trattenerli in ambito provinciale riuscirebbe impresa errata.Come gruppo standistico gli artisti trevigiani funzionano così, poi prenderanno singolarmente le strade più appropriate. Lungimiranza!

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