05 gennaio 2016

Fino al 10.I.2016 Critica in arte 2015 Mar, Ravenna

 

di

Ottava edizione di Critica in Arte per il MAR di Ravenna, protagonisti quest’anno Giulia Dall’Olio, Marzia Corinne Rossi e Slinkachu, presentati rispettivamente da Leonardo Regano, Marta Cereda e Davide Caroli. 
Ancora una volta il Museo d’Arte della città di Ravenna apre le porte alla critica militante che incontra le pratiche di tre giovani artisti, affiancandone il percorso di produzione, allestimento e perché no… di comprensione. Il progetto si propone, infatti, di far luce e dar spazio alle  promesse di ultima generazione sia dell’arte che della critica, rinsaldando il prezioso legame tre parole e immagini. La forma dialogica pone a confronto due soggetti diametralmente opposti che riescono a corrispondersi, spinti probabilmente da una sorta di elettiva affinità. Ma vediamo più da vicino i protagonisti di quest’appuntamento invernale. 
Per questa edizione sono stati invitati a partecipare al progetto Leonardo Regano, curatore indipendente di base a Bologna e direttore artistico di Renkontigo/Incontri tra Arte e Territorio, progetto di public art che ha visto la sua prima edizione a Trani nel 2014; Marta Cereda, critica d’arte milanese che lo scorso anno ha curato la rassegna annuale “Giorni felici” a Casa Testori e  Davide Caroli, già curatore dello stesso MAR di Ravenna. 
Slinckachu, The Little People Project
Tra gli artisti, invece, l’opera in situ fatta di carta vetrata industriale dai colori nebulosi che accoglie il visitatore suggerendo il calar della sera è Afterglow di Corinne Rossi. La giovane artista (classe 1984) gioca con materiali ostativi che intralciano la visione e lo stesso deambulare, invitandoci ad attraversare uno spazio sensibile dal quale, inesorabilmente attratti, probabilmente non uscire più. Più avanti, nella parte centrale, s’incontra The Little People Project dell’artista inglese Slinckachu (classe 1979): il progetto in itinere, che ha preso il via ormai da diversi anni, mescola soggetti e oggetti fuori misura in vere e proprie mise en scène dell’assurdo ma sinistramente affascinanti. Infine, troviamo Cave Naturam di Giulia Dall’Olio (classe 1983), anch’essa come Afterglow è un’installazione appositamente pensata per gli spazi del MAR. Ed ecco l’abisso immenso e sublime che si spalanca davanti a noi: una natura frammentata, lontano dall’armonia non di meno artificiale delle grottesche, attira e respinge, seduce e, al contempo, rivela il suo lato oscuro, intimandoci di fare attenzione.
Sembrano dirci queste giovani promesse della critica e dell’arte che ci sia un paesaggio fuori di noi, le avventure dell’animo umano dopo un secolo di perturbanti peregrinazioni sono giunte ad un gap che può esser riempito però di materia viva, concreta, pulsante. Sarà questo un segnale per uscire dalla società liquida? Una concreta imposizione di presenza che, pur se bizzarra, poetica o perturbante, riesce a strattonare il veloce incedere del tempo, richiamandoci all’attenzione? Regano nel suo testo critico ricorda il Terzo Paesaggio di Clément: l’ibrido selvaggio che cresce laddove non te lo aspetti e pulsa fino a divenire orizzonte reale.  
Serena Carbone
mostra visitata il 2 dicembre 2015
Dal 29 novembre 2015 al 10 gennaio 2016
Critica in arte 2015
Mar – Museo d’Arte della città di Ravenna
via di Roma 13 – Ravenna
Orari: da martedì a domenica e festivi: 9-18

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