28 maggio 2002

Fino al 15.VI.2002 Pierre Poggi – Ale-Ohoo! Milano, O’ Artoteca

 
La personale di Pierre Poggi allo Spazio 'O' Artoteca è un'indagine su quella che può dirsi la Fede contemporanea per eccellenza: il tifo calcistico. Una messa in discussione ironica e spietata tra fotografia, scultura e installazione...

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Pierre Poggi lavora da molti anni intorno al repertorio iconografico calcistico, dal rituale della schedina all’immagine consolidata delle linee bianche del campo fino alla figura del tifoso, motore e fine del sistema calcistico.
In Misure e Contromisure un inginocchiatoio aspetta i fedeli, è sistemato davanti ad un campo da calcio fatto di spine dorate, come icona di un nuovo martirio domenicale. Gli ex-voto sono schierati in formazione suPierre Poggi, misure e contromisure una parete, perché il Derby non deluda.
Nella tifoseria vista da Poggi c’è il sacro e il dissacrante. Quante candele votive vengono accese nelle ultime giornate di campionato? Per quante domeniche consecutive si possono indossare gli stessi calzini scaramantici? Dove la religione non ha più saputo animare e convincere, il calcio si è dimostrato un perfetto surrogato, un culto complesso, ma non troppo impegnativo, che risponde a molte esigenze emotive. Così ogni trasferta ha il senso eroico e sconsiderato di una crociata e il fedele cerca continuamente un segno tangibile, una vittoria, per continuare a credere.
Nel trittico fotografico Il pane quotidiano gli ultrà seguono il gioco allo stadio. Nella foto al centro i bambini cuciono palloni. Dove la politica non ha più saputo raccogliere e motivare, il calcio si è fatto strada. L’dentità di massa ha bisogno di nemici, niente di meglio che averli davanti, nella curva opposta. Le forze dell’ordine sono rimaste allo stesso posto, schierate in cordone. Le tifoserie si contraddistinguono con slogan e mode che rimandano alle piazze degli studenti, all’antica efficacia dei partiti.
Il lavoro di Poggi è la descrizione del più potente Pierre Poggi, ultralineatrasfert di massa che si sia mai avuto. L’artista non parla tanto per metafore della contemporaneità, il calcio non allude alla vita, la descrive, coincide con quello che è la nostra società. Lo dimostra un’inversione di influenza, non sono più i tifosi a sentire il bisogno di attingere al repertorio della politica ma, viceversa, i politici ricorrono sempre più spesso al linguaggio sportivo, (scendere in campo, colpo di tacco, autogol…) e non rinunciano a mostrarsi in tribuna vip.
Lo dimostrano i numeri della partecipazione agli eventi: oggi un quinto del pubblico calcistico fa parte di un gruppo organizzato. Lo dimostra soprattutto la violenza negli stadi, che è l’ultima delle grandi emozioni.
In Corner il pallone sistemato in calcio d’angolo resta la più forte delle tentazioni, anche se la sfera di cuoio è diventato un teschio. Il lavoro di Poggi è insieme adesione e dissenso, devozione e satira. Il paradosso è lampante, qualsiasi tifoso può, distraendosi o concentrandosi, trovare in se stesso una contraddizione.

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b>Laura Carcano
mostra visitata il 20/05/2002


Pierre Poggi – Ale-Ohoo!; Fino al 15/06/2002; O’ Artoteca – associazione no-profit per la promozione delle ricerche artistiche, via Pastrengo 12, 20159 Milano; Tel. 02.66823357, e-mail:o.artoteca@uovodicolombo.com

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