30 maggio 2002

Fino al 15.VI.2002 Bartolomeo Migliore – Life is not a language Torino, Galleria 41 artecontemporanea

 
Quelli di Bartolomeo Migliore, nutriti di sound rock contaminato da energie punk graffianti, sono messaggi destabilizzanti che portano ad una frammentazione dell’attenzione, ad un certo disorientamento…

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Con la personale di Bartolomeo Migliore la galleria 41 artecontemporanea ritorna ad occuparsi, come sua consuetudine, di disegno italiano. La mostra Life is not a language, inevitabilmente, ci porta a rivalutare il ruolo concettuale ed ideologico dell’arte e a riconsiderarne priorità e fini, al di là della realtà materica delle diverse opere. Scrutando la produzione dell’artista piemontese risulta difficile considerare i suoi disegni alla stregua di un prodotto in vendita: le sue carte segnate, colorate e talvolta cancellate, non hanno mera funzione decorativa bensì un preciso valore comunicativo, a prescindere dai canoni stilistici e dalle leggi di mercato. Bartolomeo Migliore (Santena, 1960, vive a Torino) dal 1993 ad oggi ha partecipato a numerose collettive ed organizzato un discreto numero di personali; Bartolomeo Miglioreha esposto in svariati paesi europei e negli Usa. Nella sua arte si concretizzano forti richiami alla dimensione infantile – il tratto utilizzato, talvolta, rimanda ad una scrittura tremante anche se marcata ed incisiva – ma è possibile riconoscervi, altresì, chiari riferimenti alle controculture giovanili di strada, nonché elementi di matrice anarchica ravvisabili nel pensiero e nel gesto grafico più che riconducibili ad una concreta militanza. Nell’opera di Migliore, al di sopra di ogni altro aspetto, è la musica a ricoprire il ruolo chiave: le contaminazioni di maggior rilievo sembrano essere quelle rock, dark e punk. Anche nello svolgersi incalzante del dialogo tra l’artista e Luca Beatrice, riportato nel catalogo relativo all’evento, ritroviamo continue e ripetute citazioni in merito al panorama musicale contemporaneo, dagli Strokes (in vetta alle classifiche proprio in quest’ultimo anno) a Billy Corgan, dai Ramones ai Pavement, da Kurt Kobain all’intero filone emo passando per i Rage against the machine. Quelli di Bartolomeo Migliore, nutriti di sound rock contaminato da energie punk graffianti, sono messaggi destabilizzanti che portano ad una frammentazione dell’attenzione, ad un certo disorientamento. L’opera Life is not a language, che titola la mostra, sembra inoltre dominare tutte le altre, fornendoci Bartolomeo Miglioreinteressanti indizi sui rapporti tra suono e pensiero, messaggio e grafia, concetto e colore. L’energia della musica lacera il campo visivo e graffia la carta, le “scritte sonore” irrequiete di Migliore irrompono nell’ambiente. Cosa potrebbe risultare più incisivo di questo? E allora perché vita e linguaggio, secondo l’artista, non riescono ad interagire tra loro, compenetrandosi? E’ reale il dissidio tra vita e profonda comunicazione? Forse è proprio in ragione di queste disarmonie, di questi baratri di incomunicabilità, che l’irruenza si trasforma in musica e la parola si riveste di suono e di colore per far sentire la sua voce.


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Sonia Gallesio
visitata il 18 maggio 2002


Bartolomeo Migliore –Life is not a language
Torino, Galleria 41 artecontemporanea, Via Mazzini, 41
Tel +039 0118129544 e-mail quarantunoarte@libero.it
Dal 15 maggio al 15 giugno 2002 (la mostra potrebbe essere prorogata fino al mese di luglio)
Orario di visita: dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30


[exibart]


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