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Scordatevi abbracci e romanticherie: qui si va più sulle querele che altro, sulle lacrime e sulle gelosie. Nella storia dell’arte non sempre è stato San Valentino, anzi, ma questi giorni in cui tutti si abbracciano sotto il segno della creatività e si cerca l’opera perfetta per rappresentare l’amore, c’è anche chi ha fatto una classifica contraria, come Artinfo.
Perché la storia dell’arte è fatta più di amori tumultuosi e tragici, che non di quelli ben congeniati. Che hanno arricchito le pagine dei nostri libri e del contemporaneo.
Che dire per esempio della vicenda del Busto di Costanza Piccolomini, l’amante di Gian Lorenzo Bernini, donna “imprenditrice” e spregiudicata che ebbe una relazione anche con il fratello dell’artista? Io due quasi non si ammazzarono per il possesso della donna, nel 1638, che poi divenne una mercante di primo piano a Roma, mentre Bernini si rivolse ai temi della dannazione e del cielo, mettendo su pietra il grande rimorso cristiano. E che dire poi di Sophie Calle e il Signor X, che consacrarono l’artista francese alla Biennale di Venezia nel 2007, grazie a una lettera in cui l’uomo scriveva “Abbi cura di te” (anche titolo dell’opera), lasciandola?
L’ultimo abbraccio, trasformatosi poi in una serie velenosa di rivendicazioni e polemiche, Marina Abramovic e Ulay se lo diedero nel 1988, sulla Grande Muraglia, in una performance lunga mille e 500 miglia. La vendetta di Ulay, se così possiamo definirla, arrivò invece nel 2010 al MoMA di New York, fissando l’ex compagna artist is present, che scoppiò in un mare di lacrime (sopra).
Bjork, secondo il giudizio della stampa internazionale, dopo la fine della relazione con Matthew Barney, non si è molto ripresa. E la conferma sarebbe stata la mostra dello scorso anno, ancora al MoMA.
Billy Childish, ex compagno di Tracey Emin, ha invece dichiarato che l’artista del celeberrimo Bed non ha portato nulla all’arte inglese. Un bel complimentino.
Ma sapete chi vince nella classifica delle storie andate male e trasformate in oro: Jeff Koons.
Insieme alla pornostar Cicciolina non solo posò per Made in Heaven (in home page), ma ci fece pure un figlio, finché la coppia non si ruppe perché l’artista voleva che la sua compagna rinunciasse alla sua carriera. La perdita, sancita nel 1993 con la serie Celebration, vale milioni di dollari. Com’è bello l’amore, no?!