25 febbraio 2016

Fino al 28.II.2016 Geppy Pisanelli, Passage PAN, Napoli

 

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“Passage” è un viaggio a ritroso nel lavoro di Geppy Pisanelli (Aversa, 1971), con un corpus di oltre 40 opere, realizzate dal 2007 a oggi, esposte al Palazzo delle Arti di Napoli. Spesso definito “artista scienziato”, Pisanelli divide la sua vocazione alla pittura con il lavoro di ricerca sui meccanismi di immuno-evasione dei virus a RNA, presso le università di Napoli e New York. L’ambiente culturale newyorkese gli ha dato opportunità di conoscere da vicino grandi artisti dell’arte moderna e contemporanea e, in particolare, racconta di essere stato intensamente colpito dall’uso del colore di William Turner. 
La serie Clouds sembra quindi riecheggiare le nebulose apparizioni dei paesaggi romantici, con una componente però più densa, quasi asfissiante, nelle sfumature rarefatte che lentamente virano in tinte cariche di nero, sfondo perenne del ciclo Black Paintings. Questi ultimi, sul filo di un’ambiguità prospettica, enfatizzano oggetti che richiamano luoghi dell’infanzia o simboli esistenziali, in dialogo con la componente inconscia dello spettatore. 
Geppy Pisanelli, Passage 1, oil on linen, 2015
Nelle serie Landscapes e Passage, dalla quale prende nome la mostra, Pisanelli sembra abbandonare la rigidità pittorica dei cicli precedenti, favorendo un maggiore scambio con lo spazio circostante, creando immagini-soglia nelle quali lo spettatore è invitato a entrare. In questo minimalismo narrativo, è l’indagine sulla natura umana a prendere il sopravvento, in una sorta di universi paralleli che pongono interrogativi e inducono alla riflessione. Ed è così che, utilizzando quelle che egli stesso definisce «unità minime di sopravvivenza», il linguaggio di Pisanelli tenta di oltrepassare le barriere culturali, con una serie di «immagini archetipo e atemportali», come il ponte, la tenda e la zattera, capaci di parlare a «tutte le popolazioni e latitudini», come egli stesso afferma nel dialogo con la curatrice della mostra Paola de Ciuceis. 
I racconti minimi nei quali sono protagoniste queste strutture primarie oscillano continuamente tra i concetti di abbandono e speranza, solitudine e comunità, in un rapporto dicotomico che, dopotutto, caratterizza la società odierna. Quello che, però, sembrano comunicare, forse solo suggerire, è che «nessun uomo è un’isola», come scriveva Merton, ed è soltanto nella ricerca dell’altro che l’umanità sarà capace di salvarsi. È infatti emblematico che la serie Passage sia stata preceduta materialmente e idealmente dall’opera The Lifesaver (2013), un passaggio simbolico dal salvagente alla zattera con colori dalla valenza allegorica. Insieme al ciclo Landscapes, le vicende che prendono vita ricordano l’incipit che David H. Lawrence componeva nel 1928: «La nostra è un’epoca fondamentalmente tragica, anche se ci rifiutiamo di considerarla tale. Il cataclisma c’è stato, siamo tra le rovine, ma cominciamo a ricostruire nuovi piccoli habitat, a riavere nuove piccole speranze».

Annapaola Di Maio
mostra visitata il 28 gennaio 
Dal 22 gennaio 2016 al 28 febbraio 2016 
Geppy Pisanelli, Passage 
PAN, Palazzo delle Arti di Napoli 
Via dei Mille, 60 – Napoli 
Orari: dal lunedì al sabato, dalle ore 9.30 alle 19.30, la domenica dalle ore 9.30 alle 14.30

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