05 giugno 2002

Fino al 7.VII.2002 Cristiano Pintaldi 1991-2002 Pesaro, Centro per le arti visive La Pescheria

 
Sulla tela nera Pintaldi dipinge pixel rossi, verdi e blu amalgamando le tonalità in modo tale da costruire immagini riconoscibili soltanto ad una certa distanza…

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Sono sicuramente l’alta qualità degli appuntamenti e la buona selezione di artisti che rendono interessanti gli eventi proposti dal museo della Pescheria di Pesaro.
Questa è la volta di Cristiano Pintaldi (classe 1970) al quale viene dedicata una retrospettiva, attraverso la quale è possibile ripercorrere le tappe più significative della sua ricerca. Infatti Pintaldi si è saputo imporre negli ultimi dieci anni sulla scena dell’arte italiana grazie alla particolarissima tecnica ed alla non semplice valenza concettuale delle sue opere, tanto da essere uno dei più giovani artisti presente nella collezione permanente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Il punto di partenza del suo lavoro sono le immagini televisive, che vengono riproposte sulla tela attraverso un reticolo composto da milioni di pixel rossi verdi e blu in cui i colori si amalgamano fino a rendereCristiano Pintaldi un immagine perfettamente riconoscibile ad una certa distanza dal quadro. Il tutto è il frutto di un lavoro interminabile di sovrapposizioni e miscele di colore ottenute attraverso l’uso di un semplice areografo, diversi reticoli e chilometri di nastro adesivo su di una tela nera.
L’effetto è stupefacente, ne risulta l’esagerato ingrandimento di un tubo catodico, in cui il nostro cervello è costretto ad un lavoro di scomposizione e ricomposizione di ogni singolo elemento per ottenere l’immagine.
Come lui stesso definisce i suoi quadri sono il risultato di un’alchimia del colore, in cui la rappresentazione secondo il freddo mezzo tecnico torna nelle mani dell’artista e quindi al rispetto dei tempi della dimensione umana. Paradossalmente è però l’uomo che, in questo processo, si avvicina alla macchina ottimizzando le procedure e diminuendo di volta in volta la possibilità di errore.
Le sue opere sono dei perfetti still-frame di immagini televisive particolarmente suggestive, sono degli attimi che lo colpiscono e lo affascinano, come i fulmini che illuminano una notte buia. Pintaldi rende irripetibili attraverso il suo lavoro manuale e paziente immagini che passano, identiche, milioni di volte sugli schermi dei nostri televisori; immagini che indagano a volte realtà a noi lontane come gli alieni o le astronavi a volte vicinissime in quanto eventi mediatici come il Grande Fratello o l’attentato alle Twin Tower.

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Stefano Verri
mostra visitata il 2.VI.2002


dal 2.VI al 7.VII
Cristiano Pintaldi 1991-2002, Centro per le arti visive La Pescheria, c.so XI Settembre, 184 Pesaro(PU). A cura di Costantino D’Orazio
Orario: tutti i giorni 17.30/19.30 chiuso il Lunedì. Ingresso libero. Catalogo Charta € 15.00 (testi di Ludovico Pratesi, Gianfranco Maraniello e Costantino D’Orazio)
Info 0721387651


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7 Commenti

  1. Ottima strategia storicizzare Pinataldi prima del tempo. Questa è la strada giusta per promuovere l’arte giovane italiana. Prima il pezzo sull’11 settembre, poi il Grande Fratello, ora la retrospttiva: Pintaldi non ne fa più una giusta. Spreco di talento o creatività al capolinea?

  2. be visto che l’espediente tecnico è riuscito perchè non approfittarne? Ma parlare ancora di significato o di concetto nelle opere di Pintaldi c’è rimasto ben poco. Con gli alieni poteva andare ma con il resto è proprio un fiasco! Una retrospettiva? E’ quel che si merita, ormai è come se fosse alla fine, artisticamente.

  3. Sicuramente di grande effetto sono le opere di Pintaldi nell’arredare una stanza vuota, soprattutto l’immagine delle twintower poste inevitabilmente al centro dell’attenzione nella sede espositiva.
    Opere di sciacallaggio del genere se ne vedono poche! Considerata la fretta con cui le torri medesime sono state eliminate da praticamente tutte le pellicole cinematografiche passate in visione nel post-tragedia l’opera di pintaldi è l’ultima inquadratura d’arredo che presenta le stesse per arricchire il nostro salotto.

  4. IN RISPOSTA A SHERVY.
    Gentilissimo,
    1-non credo che il rappresentare un evento dandogli il significato di -cito dal catalogo- “evento mediatico planetario” sia propriamente un’opera di sciacallaggio.
    2-Hai mai pensato che l’arte possa avere un’altra funzione oltre a all’arredamento?

  5. Eventi planetari ne accadono a dozzine quotidianamente, gli states non sono il mondo.
    Hai ragione, l’arte nn va appesa alle pareti di casa, il problema è se quella di pintaldi sia arte oppure sia piu paragonabile ad un lavoro puramente tecnico, al pari di quello di un mastroferraio che realizzi una cancellata di ingresso al violottolo di casa mia … !!! Pintaldi si paga a metro, la cancellata si paga a peso …

  6. Credo che il riferimento di Shervy all’arredamento fosse ironico, riducendo l’opera di Pintaldi alla semplice funzione di complemento d’arredo. Per ciò che concerne la patata bollente dello sciacallaggio mi astengo, la mia bollentissima l’ho già avuta un paio di settimane fa e non è stato assolutamente facile: quando si mettono d’impegno i lettori di ex sanno dar battaglia fieramente.

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