18 marzo 2016

Il punto di vista dei volatili al centro dell’esposizione di Valerio Nicolai a Torino. Che nega la canonica verticalità della pittura

 

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Trasformazione permanente di un mago in formica gioca con la forza poetica e suggestiva dell’arte di scardinare gli usuali confini mentali dell’osservatore, traendo principio dalla metamorfosi di un uomo in animale, atto di cui ci rimangono solo le tracce. L’invito sembra quello di cambiarsi d’abito e abbandonare la nostra visione antropocentrica, abbandonarsi alla compagnia animale evocata da diverse forme presenti nella mostra e dalla presenza dei volatili, liberi di volare nello spazio espositivo.
Il progetto di Valerio Nicolai, a cura di Matteo Mottin, prevede un’installazione che espande la pittura rendendola pavimento composto da porzioni di tela dipinta, dove diverse forme e diversi colori sono cuciti assieme formando una specie di tappeto dalle colorazioni terrose. L’orizzontalità dell’installazione è però interrotta da numerosi elementi che riportano prepotentemente la verticalità al centro della mostra; nidi per i volatili (dalle forme esteticamente aggraziate), tavoli ricoperti ancora da ulteriore tela ma soprattutto i dipinti di varie dimensioni appesi alle pareti, dimostrando infine la residuale importanza della presenza umana (fino al 22 marzo in via Saluzzo 23 bis). (Alessandra Franetovich)
Nelle foto: Valerio Nicolai, Trasformazione permanente di un mago in formica, installation view, courtesy dell’artista e Treti Galaxie, foto Sebastiano Pellion Di Persano

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