21 marzo 2016

Fino al 31.III.2016 #SILENCES, Art & Design exhibition Nhow, Milano

 

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Nhow Milano è un hotel situato in una delle celebri aree milanesi del design: via Tortona, numero 35. Su progetto dell’architetto Daniele Beretta e dall’interior designer Matteo Thun, l’ex edificio della General Electric è stato ristrutturato e pensato per offrire una tipologia tutta nuova dell’alloggiare in un hotel. Qui eventi, arte e design si incontrano in maniera originale. Da Novembre a fine Marzo è inserita all’interno degli spazi del nhow la mostra curata da Elisabetta Scantamburlo, che ruota intorno al tema del silenzio: da qui il titolo “#SILENCES”. 
Dopo tante attività sparse per tutta la città di Milano, ecco una proposta che dà spazio ai silenzi, alle riflessioni, al non detto, all’introspezione e – perché no? – alla ricchezza che si può trarre dall’ascoltare se stessi. Ed è proprio in questa sensazione di pace che nhow vuole accogliere i propri ospiti, sviluppando un percorso espositivo tematico lungo gli spazi comuni, creando una congiunzione tra opere attinte dal mondo dell’arte contemporanea e da alcuni oggetti di design. Qui è possibile osservare ed entrare in relazione con i lavori esposti, che si pongono come tanti esempi di voci silenziose, che si manifestano al mondo ognuno con un proprio intento. 
Nel caso del design, la scelta cade su linee essenziali, su materiali naturali – in particolare il legno – e sulla presenza umana che abita gli spazi e fa vivere gli oggetti. Ne troviamo esempio nel modo di lavorare di Gino Giacomin, il quale utilizza legno di ricerca e di recupero, unito ad altri materiali, come ferro, cuoio e stoffa, sull’onda dell’ecosostenibilità e dell’originalità, come gli sgabelli Minnie fatti con travi di larice del primo ‘800 e gambe in ferro da cui spunta la sagoma di due piedi o nella raffinatezza della forma della Barca, finché la barca va… una panca in legno massello di rovere, curvata a mano e progettata da Friso Dijkstra per l’azienda italiana Morelato. 
#SILENCES, Art & Design exhibition, vista della mostra
Un altro affascinante materiale utilizzato è la pietra, materiale naturale scolpito e lavorato con sapienti tecnologie per la realizzazione della vasca/fontana IANUS su progetto della società NYXO (Mirko&Michele Daneluzzo). Viene preso in considerazione anche il lato ludico-giocoso, come dimostra la seduta a trottola Spun di Thomas Heaterwick per Magis, che si trasforma sia in un’interessante scultura colorata da ferma sia in una poltroncina roteante a 360 gradi che non fa mai cadere il suo proprietario (provare per credere). 
La coppia di designer Alborno/Grilz, invece, presenta una serie di prodotti d’arredo che possono essere smontati e riciclati, dove la parola d’ordine è la dematerializzazione. L’azienda Punkt., invece, si rivolge verso gli oggetti più semplici, come le sveglie Sleep. AC 01 Alarm clock, per ricordarci che la serenità si basa sulle piccole cose e che la qualità della vita può davvero essere migliorata dalla tecnologia. 
A metà strada tra arte e design incontriamo le presenze sottili dei fratelli Boga, sculture d’acciaio, che abitano gli spazi comuni dell’hotel. Al piano terra possiamo osservare appesi a una parete delle ceramiche d’uso quotidiano dipinte da Roberta Mitrovich, rappresentanti diversi animali nascosti da delle foglioline, sul cui retro leggiamo dei responsi poetici e sibillini, che ci invitano alla contemplazione della bellezza. Sempre piatti, ma fotografati, sono i contenitori delle pietanze del cuoco Giuliano Cingoli, il quale illustra i passaggi del metodo da lui utilizzato, detto “La separazione delle cotture”, quasi a coronare la conclusione dell’Esposizione universale. 
Al piano terra troviamo anche il giovane pittore croato Sebastijan Dračić, che ritrae vasti spazi naturali disabitati, creando un effetto quasi onirico e di straniamento, che si ricollega agli spazi notturni abitati ma privi della presenza umana, che compongono la ricerca del documentarista Alberto Conti. Su una linea simile troviamo Diego Chiarlo, che scatta fotografie di piccolo formato costruite in modo da trasportarci nel silenzio di universi paralleli e infiniti. Salendo ai piani superiori ci s’imbatte in una forma d’ironica scrittura tessile, quella di Francesco Granducato, che con fili di zinco e lana acrilica scrive frasi come L’uomo in silenzio è più bello da ascoltare, come se il materiale potesse attutire e avvolgere i rumori. Anche Tobias Batz sembra aver tolto il sonoro dai suoi soggetti – celebri personaggi appartenenti al panorama musicale del passato – le cui voci non sono più udibili. Su questa linea pop troviamo Anna Muzi Falconi, la quale dipinge degli oggetti che, per qualche motivo, abbiamo deciso di porre nelle nostre case e che ci fanno silenziosamente compagnia nella vita di ogni giorno. Ma se i soggetti di questi olii sono a noi familiari, diversa è la situazione per le composizioni di Sissy Rizzatto, la quale crea forme caleidoscopiche che possiedono un linguaggio proprio consistente in originali forme e accostamento di colori. A chiusura dei piani superiori troviamo un ricollegamento alla scrittura, dai toni alla Isgrò: si tratta di Carla Benvenuto, la quale lascia tracce narrative tramite le parole, che scrive, cancella, riscrive, dando vita a una narrazione sincopata –  su tela o carta – dai tratti intimi, nascosti e, per l’appunto, silenziosi. 
Micol Balaban
mostra visitata il 12 novembre 
Dal 12 novembre 2015 al 31 marzo 2015 
#SILENCES 
Art & Design exhibition
Via Tortona 35, Milano

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