26 marzo 2016

L’anno della censura

 

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Il 2015 è stato l’annus horribilis della libertà d’espressione. È quanto emerge da uno studio condotto dall’organizzazione indipendente Freemuse, che da sempre si batte per il diritto degli artisti ad esprimersi liberamente. 
Sono addirittura 469, quasi il doppio rispetto al 2014, i casi documentati di attacchi alla libertà artistica, che vanno dalla censura all’omicidio, passando per dentenzioni, aggressioni e intimidazioni. Paesi come la Cina, l’Iran e la Russia sono tra i paesi più autoritari, dove fare arte significa spesso dover pensare bene alle conseguenze del proprio lavoro. Le fonti della ricerca includono mezzi d’informazione, reporter indipendenti e ong, anche se gli studiosi della Freemuse hanno specificato l’impossibilità di poter raccogliere informazioni sufficienti e attendibili per alcuni paesi, come per esempio la Corea del Nord, per la quale scarseggiano documenti e ricerche ufficiali. L’indagine ha escluso dalle sue statistiche giornalisti e blogger, in quanto l’operato di questi professionisti non riguarderebbe tanto la libertà di espressione ma quella di informazione, per la quale purtroppo non scarseggiano dati altrettanto preoccupanti. (Giulia Testa)

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