04 aprile 2016

Fino al 7.IV.2016 Manga Hokusai Manga. Il fumetto contemporaneo legge il maestro Istituto Giapponese di Cultura, Roma

 

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Esiste un rapporto tra l’arte di Hokusai, il “vecchio pazzo per la pittura”, e i manga moderni? Vi rispondo subito: sì, molto più profondo di quello che potete immaginare, e non soltanto perché il maestro di Edo, poco meno di 200 anni fa, intitolò Manga, ovvero disegni divertenti o buffi, la sua popolare raccolta di schizzi e disegni.
Lungo i pannelli ordinati da destra a sinistra, quasi volessero evocare appunto le pagine di un manga, si viaggia alla scoperta di un mondo in cui contemporaneità e tradizione si ibridano e contaminano continuamente, e profondamente, costante poi della cultura giapponese in generale. Nei manga contemporanei – che è un errore liquidare come fumetti per ragazzi, in quanto spesso prodotti per adulti da veri e propri artisti (e si veda per esempio la mostra dello scorso autunno al British Museum “Manga Now. Three Generations”) – si possono ritrovare l’ironia di Hokusai, come i suoi campionari di pose e atteggiamenti, di meccanismi espressivi, o anche le sue immagini pre-Pop, come le meravigliose viste del Fuji-san o l’ultranota onda o ancora gli yūrei, gli spiriti della tradizione giapponese.
Manga Hokusai Manga. Il fumetto contemporaneo legge il maestro, vista della mostra Istituto Giapponese di Cultura Roma
La stessa vita disordinata e irrequieta di Hokusai, ricca di episodi ormai mitizzati, ne facilita il processo di poppizzazione come personaggio attraverso questi strumenti pop per eccellenza che sono i manga (associati per questo alle stampe Ukiyo-e, mezzi popolari ed economici di diffusione delle immagini): si va dalle performance di pittura in pubblico di Hokusai (nel 1817 per pubblicizzare i suoi manga dipinse un Bodhidharma di 23 metri quadrati a Nagoya) citate da Ishinomori Shõtarõ, agli episodi narrati in Sarusuberi di Sugiura Hinako (tra cui la gustosa incursione di Hokusai e del suo amico Hachizõ nel quartiere a luci rosse Yoshiwara per verificare le voci sul collo della cortigiana Sayogoromo) in cui è evocato in disegno anche il fascino dell’epoca Edo, agli spin-off su personaggi comprimari della sua vita, come la fascinosa figlia pittrice Oei.
L’ultima sezione della mostra si focalizza sul manga contemporaneo, esponendo una bella selezione di manga rari dagli anni Cinquanta a oggi, e alcuni lavori, omaggi a Hokusai, realizzati per l’occasione da noti artisti manga quali Nishijima Daisuke, Ichikawa Haruko, Shiriagari Kotobuki e altri.
Comunque godibile anche a una visita superficiale, la mostra può costituire una finestra per approfondire un universo di rimandi e spunti culturali non solo inerente manga e Hokusai, ma la cultura giapponese tout court, la cui nostra percezione è troppo spesso deformata da una lente culturale ancora post-colonialista ed esoticista. In questo è indispensabile il vigoroso e approfondito cataloghino – un vero e proprio saggio scritto dalla professoressa nipponologa (e mangaloga, mi si perdoni l’orrido neologismo) Jaqueline Berndt – che costituisce una sorta di appendice supplementare alla mostra.
Mario Finazzi
mostra visitata il 29 febbraio
Dal 5 febbraio al 7 aprile 2016
Manga Hokusai Manga. Il fumetto contemporaneo legge il maestro
Istituto Giapponese di Cultura 
Via Antonio Gramsci, 74, 00197 Roma
Orari: lunedì-venerdì 9.00-12.30/13.30-18.30, mercoledì fino alle 17.30, sabato 9.30-13.00

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