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Il legame tra arte contemporanea e finanza è sempre stato forte e pericoloso, considerata la tendenza del denaro a corrompere l’espressione artistica. Con il boom della finanza negli anni Ottanta le gallerie si sono riempite di consulenti, manager e analisti finanziari desiderosi di costruirsi uno status a suon di acquisti di opere d’arte.
Nelson Saiers è riuscito a trovare un nuovo punto di contatto tra i due mondi, in apparenza così distanti: prima di essere sedotto dall’arte Saiers si occupava di fondi d’investimento, un professionista membro dell’elitaria casta dei lavoratori di Wall Street. È proprio a quest’ultima che Saiers ha deciso di dedicare il suo lavoro, soffermandosi in particolare sulle crisi finanziarie che sempre più spesso stanno sconvolgendo gli equilibri economici mondiali.
“Inside Wall Street”, che ha inaugurato due settimane fa alla galleria HG contemporary di Chelsea, raccoglie 20 dipinti che hanno tre soggetti corrispondenti a tre diversi livelli di lettura: il primo è l’algoritmo che ha fatto la fortuna del suo fondo, il secondo è il fondo stesso – di cui ormai non si occupa più – e infine il terzo livello è rappresentato da Wall Street stessa. Riuscirà Saiers a vincere lo scetticismo di chi lo vede come un eccentrico manager che tenta la fortuna in un mondo di cui non fa parte? A giudicare dalle prime vendite delle sue opere sembra essere sulla strada giusta. (Giulia Testa)
Fonte: The Observer