Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
E lo scettro passa al vice direttore. Questa la scelta che hanno preso da Milano, per la poltrona di direttore di miart, un passaggio di consegne, una successione già prevista, più che un azzardo. Ma come si dice squadra che vince non si cambia, e dopo tre anni da coordinatore curatoriale, e uno da vice direttore, Alessandro Rabottini si prepara a guidare l’edizione 2017 di Miart.
Arriva dal Madre di Napoli, dopo un’esperienza alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea in Bergamo, si muove tra Londra e Milano, ha lavorato con artisti come Mircea Cantor, Gianfranco Baruchello, Keren Cytter, Adrian Paci, Marcello Maloberti, Victor Man, Kris Martin, Pratchaya Phinthong, Pietro Roccasalva, Sterling Ruby, Mungo Thomson, Ian Tweedy, Tris Vonna-Michell, Walid Raad e molti altri. Ha collaborato con istituzioni come la GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e il Centre Cultural Francais a Milano, collabora con testate internazionali come Frieze, Modern Painters, Flash Art, MAP Magazine, Mousse e Kaleidoscope. Un profilo molto milanese e molto internazionale quello dell’uomo che è stato nominato nuovo direttore di Miart, dopo la felice gestione De Bellis. (Roberta Pucci)