10 maggio 2016

Lo stop di Sotheby’s

 

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La giornata di ieri per Sotheby’s è iniziata con un calo record per le azioni, scese fino al 8,5 per cento per poi risalire ad un guadagno del 6 per cento grazie alla notizia che un investitore non identificato potrebbe aumentare la propria quota al 10 per cento.
Dopo questo trambusto, nella sede di New York è andata in scena l’asta di Impressionismo e Arte Moderna, vendita che ha totalizzato 144 milioni di dollari, la cifra più bassa nella categoria dopo la recessione del 2009, al di sotto dell’obiettivo minimo di 164 milioni e ha segnato un calo del 61 per cento rispetto all’anno precedente, con 21 dei 62 lotti invenduti.
Il lotto di punta della serata era il dipinto di André Derain di una barca a vela rossa, stimato tra 15 a 20 milioni, non ha ottenuto una sola offerta, come anche diverse opere di Pablo Picasso, Paul Gauguin e Pierre-Auguste Renoir. 
Unico momento positivo è stato il top lot di Auguste Rodin L’Eternel Printemps, che ha venduto per 20,4 milioni di dollari, superando la stima e il record precedente dell’artista francese.
«Questo è molto una riflessione del mercato che stiamo vivendo in questo momento», ha detto Helena Newman, co-responsabile dell’arte impressionista e moderna di Sotheby’s, definendo i collezionisti selettivi. «Il mercato è in calo, ma le cose buone stanno portando prezzi forti», ha detto Todd Levin, direttore del Levin Art Group di New York. «E i lotti molto high-end restano fermi, per essere venduti in privato». Ma rispetto alle performance di Christie’s e Phillips di ieri, entrambe hanno venduto più del 90 per cento dei lotti, Sotheby’s non riesce a portare a termine il 34 per cento delle transazioni. La mancanza di fiducia dei venditori nel consegnare le proprie opere alla casa d’aste più in crisi del settore, non fa che trovare conferma in questa vendita negativa. Ma aspettiamo i contemporanei. 

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