17 maggio 2016

I tesori archeologici in vendita

 

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Annunciare un’asta di archeologia è una rarità, ma Bortolami sta per regalare a collezionisti e appassionati una vendita di reperti antichi a ottimi prezzi, che saranno battuti il prossimo 20 maggio. Il gruppo di lotti, secondo gli esperti, se fosse venduto da una casa d’aste di Londra potrebbe raggiungere prezzi molto più alti delle stime previste in questa sessione romana. Invece è impossibile l’esportazione al di fuori dei confini nazionali, proprio a causa del loro valore archeologico, storico e artistico. Nel Paese con il maggior numero di beni archeologici dislocati sul territorio le vendite di questo settore sono difficilissime data la complessità e severità del sistema normativo vigente in materia di tutela del patrimonio culturale. Ad essere invitati a partecipare alla vendita solo collezionisti fidati, come dichiara Giuseppe Bertolami, general manager e fondatore della casa d’aste: «Il nostro compratore ideale non è un mercante, non compra per rivendere, magari all’estero. Abbiamo lavorato per intercettare collezionisti italiani, appassionati autentici pronti ad innamorarsi dell’idea di entrare in possesso di un oggetto di speciale importanza  il cui prezzo risulta calmierato proprio dal riconoscimento da parte dello Stato italiano di quell’importanza così manifesta». 
Palazzo Caetani Lovatelli sarà la sede dell’asta e si prepara ad accogliere capolavori come la grande pisside siciliana a figure rosse del IV secolo a.C. stimata tra i 18 e i 20mila euro o la testa di giovinetto con berretto frigio, datata I – II secolo d.C. che potrebbe raggiungere 90mila euro. Giudicati di particolare pregio anche la scultura che ritrae Caracalla come Attis – Primo decennio del III secolo d.C. che arriva alla vendita con una stima di 150mila euro, e infine  un gruppo di marmi ed epigrafi dalla Via Latina, tutti datati I-II Secolo d.C., che potrebbero passare di mano a 200mila euro. 
Aste di questo tipo non sono un avvenimento da poco, ancora di più quando i prezzi sono così ridotti, e allora, per questa volta, evviva la complessità della Legge. (Roberta Pucci)

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