Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ci sarà qualcuno all’interno della cappella della Cattedrale, al Museo della Cultura, in un tunnel sotterraneo sotto il Grand Hotel Les Trois Rois e in una serie di luoghi storici lungo il fiume Reno. Ecco la nuova edizione del programma “Parcours”, collaterale di Art Basel e quest’anno curato per la prima volta da Samuel Leuenberger, Direttore di SALTS a Birsfelden, Svizzera.
E visto che ogni fiera che si rispetti ha il suo “programma pubblico”, dai Frieze Projects fino all’allestimento di Collins Park a Miami, che durante la versione americana di Art Basel si trasforma in un giardino di sculture e installazioni, a Basilea quest’anno il “percorso” sarà appunto in giro per le vie del centro, con 19 opere site specific di artisti internazionali e altri più giovani: Trisha Baga, Daniel Gustav Cramer, Andrew Dadson, Michael Dean, Jim Dine, Sam Durant, Alberto Garutti, Alfredo Jaar, Hans Josephsohn, Ilya e Emilia Kabakov, Eva Koťátková, Allan McCollum, Iván Navarro, Virginia Overton, Tabor Robak, Tracey Rose, Bernar Venet, Michael Wang e Lawrence Weiner.
«L’edizione di quest’anno presenterà una presa di posizione dedicata al tema “umano”, “figurativo” – dice Leuenberger – con artisti che affrontano il rapporto del corpo umano in un corsa sempre più impegnativa per l’affermazione dell’individualità e identità, mettendo in discussione l’immagine che abbiamo di noi stessi e il senso della vita quotidiana».
Dell’unico italiano presente, Alberto Garutti, l’intervento concepito per All’Aperto di Fondazione Zegna: nel 2009, l’artista, invitato a Trivero, concepì 12 panchine in cemento sopra le quali stazionano altrettanti 12 cani delle famiglie della città: collocate nelle diverse frazioni, l’opera è significativamente intitolata Dedicato alle persone che sedendosi qui ne parleranno (nelle foto). A Basilea le panche saranno nascoste in un lussureggiante giardino privato vicino al Wettsteinbrücke creando una prospettiva diversa sul concetto pubblico-privato, decontestualizzando anche la “comunità” originaria. Per il percorso completo l’appuntamento è al 14 giugno.