22 maggio 2016

Cannes 2016: Al grido di “Un altro mondo è possibile” Ken Loach riceve la Palma d’Oro al 69esimo Festival del Cinema. Ma ecco tutti i premiati

 

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Non c’è nulla di più conciliante che il cinema, nelle relazioni tra i popoli? Forse. Anche per questo il migliore attore di Cannes 2016 è il protagonista di The Salesman di Asghar Farhadi, Shahab Hosseini (in home page) Il regista torna al proprio Paese d’origine, l’Iran, per raccontare la storia di una coppia, entrambi teatranti, alle prese con una violenza domestica subita dalla moglie, da un misterioso uomo sulla cui identità ruota la seconda parte di un film che alcuni critici hanno definito, invece, “un passo indietro rispetto al passato” di Farhadi.
Il Premio della Giuria va invece ad Andrea Arnold con il suo American Hony, road movie dove Sasha Lane, Shia LaBeouf e Riley Keough sono protagonisti di una pellicola dove Star, un’adolescente, lascia la sua famiglia e si unisce un team che si occupa di vendite di abbonamenti a riviste, attraversando il Midwest americano e andando porta a porta. E adottando lo stile di vita del gruppo. Miglior attrice è invece Jaclyn Jose a Cannes con Ma’ Rosa (sopra), diretta da Brillante Mendoza. Favorito nelle critiche per la palma d’oro, il film è il racconto drammatico di una madre che gestisce un piccolo traffico di stupefacenti nel suo negozio di Manila, schiava del quotidiano e della povertà. Tradita da una soffiata, Ma’ Rosa e suo marito vengono prelevati dalla polizia locale con le prove del reato, subendo la esplicita corruzione degli agenti, mentre i tre figli si mobiliteranno nel raccattare i soldi necessari per liberarli e per ritornare alla consueta e tragica vita. 
Miglior regia, ex-aequo, Cristian Mongiu (già Palma d’Oro a Cannes nel 2007 con 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni) con Baccalaureat (che riflette sul tema della corruzione in Romania, ormai presente in ogni azione umana e istituzionale) e Olivier Assais con Personal Shopper
Gran Prix a Xavier Doland, con Juste la fin du monde, che racconta della storia di una scrittrice che torna a casa dopo 12 anni per annunciare a parenti e amici la sua morte imminente.
Dulcis in fundo, la Palma d’Oro: al grido di “Un altro mondo è possibile”, il regista Ken Loach vince con I, Daniel Blake. E nonostante nessun premio per l’Italia non possiamo che applaudire per questa nuova, grande, pellicola.

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