Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Coinvolgimento dei volontari con le attività del museo, stabilire una relazione forte con la cittadinanza, sviluppare e promuovere un carattere di internazionalità della cultura italiana e non solo. Sono questi i punti fondamentali di una nuova realtà che prende corpo oggi al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, dove la Fondazione si è unita con il gruppo MUST.
Si parla di volontariato, certo, una realtà che il museo milanese porta avanti da quasi 15 anni in rapporto con la Direzione Generale (con la gestione coordinata dei responsabili dell’istituzione) e che ha un bel traguardo di adesioni: sono già attive, infatti, circa 100 figure con un’età media di 67 anni e una scolarità elevata: 60 laureati e 40 diplomati. E visto che la cultura oggi più che mai ha bisogno di diffusione, il gruppo MUST sta cercando ancora addetti che possano affiancare lo staff museale, a seconda delle funzioni che aiutano a svolgere: Manutenzione e pulitura dei beni museali, degli spazi espositivi e del verde comune; Catalogazione, conservazione valorizzazione dei beni museali; Supporto nelle attività educative e nell’accoglienza al pubblico, con l’opportunità di viaggi e scambi culturali di volontariato con musei nazionali ed internazionali.
Un ruolo che, in qualche modo, rispecchia anche un certo prestigio: il museo sta infatti cercando figure che sappiano avere a che fare l’accoglienza, che abbiano una buona predisposizione al rapporto con il pubblico e che conoscano almeno una lingua straniera, in particolare cinese, giapponese, russo o arabo. Siete idonei? Volete fare del bene alla cultura di Milano e non solo? Fatevi avanti.