27 maggio 2016

Ljubodrag Andric, geometrie fotografiche in scena: dalla Galleria Sozzani di Milano alla Querini Stampalia, ecco il tour dell’artista slavo

 

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Alla Galleria Sozzani di Corso Como 10, Milano, la presentazione del volume Works 2008 -2016: è l’occasione, grazie alla prima monografia dedicata, per conoscere più da vicino il fotografo di origini slave Ljubodrag Andric, classe 1965.
Curata da Demetrio Paparoni ed edita da Skira (2016, 160 pagine, ed. inglese con testi in italiano, €62,00), accompagnata dai saggi di Demetrio Paparoni, Barry Schwabsky, Aldo Nove, Philip Tinari e da un’intervista di William Ewing, l’incontro è stato scandito dagli interventi dell’artista, di William Ewing, ex direttore delle mostre dell’International Center of Photograpy di New York e del Musée de l’Elysèe di Losanna, curatore di mostre fotografiche presso il Moma di New York, la Hayward Gallery e la Serpentine Gallery di Londra, solo per citarne alcune; di Aldo Nove, celebre scrittore e poeta italiano; e di Demetrio Paparoni, critico d’arte, saggista, curatore e fondatore e direttore della rivista d’arte contemporanea Tema Celeste.
Il catalogo presenta una selezione di fotografie dell’artista, realizzate dal 2008 a oggi, caratterizzate da tre punti nodali attorno ai quali costruisce la propria poetica: il limite invalicabile, spesso rappresentato dal muro; il vuoto, percepibile nella raffigurazione di interni; l’assenza, data dalla mancanza della figura umana. Vediamo così paesaggi, muri, facciate e interni di edifici di differenti periodi storici, a cui manca volutamente una narrazione e una collocazione esplicita, immortalando e creando dei non-luoghi.
Sempre di grande formato, tutte le fotografie di Andric sono caratterizzate da un impianto formale che trova le sue matrici nelle diverse forme di astrazione geometrica, in cui si riconosce un occhio attento e alla ricerca di una sorta di astrattismo, di una geometria perfetta, di armonia tra forma e colore. Ciò che maggiormente connota la sua opera è la qualità tattile dell’immagine, che ricorda di primo impatto un affresco sotto svariati punti di vista. Ma la vera ricerca di Ljubodrag è la luce – come scrive – “L’obbiettivo è cogliere la luce nella sua purezza e classicità. Cerco una luce ideale”. Ed è proprio la luce, spesso tersa, a connotare una sottile bellezza alle sue immagini, provenienti da tutto il mondo: dall’Italia, alla Cina, al Canada (in cui vive), agli States. 
Una selezione di fotografie di Ljubodrag Andric è esposta nella libreria della Galleria Carla Sozzani. Le fotografie di Andric sono in mostra anche alla Bocconi sino al 12 dicembre e prossimamente saranno: alla Fondazione Querini Stampalia, Venezia, dal 25 luglio al 2 ottobre 2016 e alla Triennale di Milano, dal 2 agosto al 25 settembre 2016. Tre occasioni da non perdere per vedere l’opera di Andric. (Micol Balaban)

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