Due piscine e una palazzina, nel cuore di Milano e proprio attaccato al Teatro Franco Parenti. Il Centro, noto ai milanesi come “Piscina Botta” è sempre stato pubblico essendo di proprietà del Comune, che lo ha chiuso nel 2007 per mancanza delle risorse necessarie ai lavori di riqualificazione. E ora? Ora per le Piscine Caimi è arrivato l’Art Bonus, e la prossima settimana il centro (costruito negli anni ’30), riprenderà vita dopo un imponente restauro, sotto la tutela della Fondazione Pier Lombardo, in cui l’Art Bonus introdotto da Franceschini ha avuto un gioco-forza decisamente importante.
A ribadirlo è stato lo stesso Ministro, stamattina al cantiere di via Botta, che ha dichiarato: «L’Art Bonus sta funzionando benissimo, sono oltre 2mila e 500 i mecenati che in tutta Italia stanno contribuendo alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale – e ancora – L’Italia non aveva una legislazione fiscale vantaggiosa per chi donava per il patrimonio culturale. Grazie al governo Renzi oggi c’è ed è la più forte d’Europa».
Certo, bisognerebbe ricordare che per certi versi invece la legislazione fiscale italiana non è forte, è un peso. Sulle spalle, per esempio, di ogni gallerista che si rispetti e che esercita onestamente la propria professione. Ma come abbiamo più spesso rimarcato, anche attraverso interviste e inchieste agli addetti ai lavori, servirebbero differenti volontà, non solo politiche.
Per ora dunque, confidando in un’estate che si annuncia rovente ma che tarda un poco, ci godremo le nuove Caimi, un altro gioiello per Milano, emblema di “un lavoro significativo su un bene di importante valore storico che avrà anche un effetto di sensibile miglioramento della vita dei cittadini. Grazie alle donazioni che ci sono state per l’Art bonus, perché la difesa del patrimonio è anche un contributo alla crescita economica”, chiude Franceschini. Nulla di nuovo sotto il sole.
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