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Alla fine, a Bruxelles, le cose per la EUYO, ovvero la giovane orchestra europea tirata su da Claudio Abbado quarant’anni fa, segno inequivocabile del valore della cultura del continente (quando la comunità era composta solo da 9 Paesi, mentre ora sono 28) sono andate piuttosto bene. Almeno andranno così fino al termine del 2016, visto che la Commissione al Consiglio UE ha dato il benestare per il proseguimento dei finanziamenti delle attività.
“Oggi la Commissione ha detto di aver già trovato le modalità per garantire il funzionamento dell’orchestra per tutto il 2016. Molti ministri sono intervenuti supportando la proposta italiana che ci sia, oltre a questo intervento positivo, anche una modalità che ne riconosca il ruolo unico rispetto ad altre orchestre che non hanno questa caratteristica di essere composte da giovani di tutti i Paesi dell’Unione e quindi darle un carattere permanente anche nel finanziamento”, ha scritto in una nota il primo uomo del Mibact. L’iter positivo ha seguito la vicenda che voleva lo “spegnersi dei riflettori” sull’ensamble per “mancanza di fondi“.
Simbolo dell’Unione, dal 1976 l’orchestra ha sostenuto il lavoro di oltre 3mila giovani.