Lampedusa “necessariamente italiana”. Il Presidente Mattarella inaugura il Museo della Fiducia e del Dialogo, parlando del’arte dell’accoglienza

Le opere vengono dagli Uffizi (Amorino Dormiente di Caravaggio) e dal Bardo di Tunisi, due musei non a caso nella storia delle relazioni tra Europa e Paesi Arabi, ma anche dal Fondo Panizzi di Reggio Emilia, dal Correr di Venezia, da Gibellina. Tutte trovano posto in un altro museo che nasce in un luogo decisamente particolare, in quella porta d’Europa continuamente attraversata dai flussi migratori, e che ha sempre dimostrato – grazie ai suoi abitanti – un’innata accoglienza. Siamo a Lampedusa, dove ha aperto con la benedizione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro Dario Franceschini, il Museo della Fiducia e del Dialogo del Mediterraneo. 

“Una visita emozionante, da cui tutti i popoli europei dovrebbero imparare in materia di civiltà e ospitalità”, ha riportato in una nota il Ministro Franceschini.

Nato da un progetto di First Social Life con il Comune di Lampedusa e Linosa e il Comitato 3 ottobre, a cura di  Giacinto Palladino e Alessandro de Lisi con Valerio Cataldi realizzato in collaborazione con il Mibact, la Regione Siciliana, la Soprintendenza di Agrigento, il Ministero della Cultura della Tunisia, l’Istituto Nazionale del Patrimonioi della Tunisia e con l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, il museo all’atto pratico è nato solo grazie al sostegno privato: Fondazione Falcone, Coop Alleanza 3.0, Cariparma/Credit Agricole, Open Group, Seacoop, Consorzio L’Arcolaio, Camelot, Società Dolce, Cooperativa Sociale Cadiai, Bassmart.

Aperto fino al prossimo 3 ottobre, Mattarella ha ricordato durante l’opening: «L’Italia e l’Europa sono debitori di riconoscenza a Lampedusa per le vite salvate, per l’assistenza, per la prima ospitalità date ai migranti. Quest’isola – ha aggiunto – è un ponte tra i continenti e ha offerto a chi è arrivato, e la sente come seconda patria, il volto migliore dell’Europa».