13 giugno 2016

Io sono voi

 

di

Trasformista, camaleontica? Definizioni insufficienti. Certo che Cindy Sherman lo è, ma è anche molto altro. È il nostro specchio impietoso. È tutti i volti e le vite che possiamo assumere e vivere. È il nostro occhio critico, che ci scruta e ci restituisce davanti a noi, esattamente come fa uno specchio. È la nostra storia, anche quella dell’arte, che lei riesce ad incarnare con abilità sorprendente. Ed è la nostra storia recente, quella dei 15 minuti di celebrità che non si negano a nessuno e che lei mostra mettendo in scena la banalità dei nostri volti e comportamenti. È l’uomo, e la donna, senza qualità. È l’io moltiplicato da milioni di occhi meccanici. Ed è una ricercatrice indefessa, che a 62 anni non molla e continua a cercare nuovi volti, nuove storie cui prestare il suo volto e il suo corpo. 
Da sabato 11 giugno fino al 2 ottobre 120 opere di Sherman sono al Broad Museum di Los Angeles, nato dalla collezione privata di Eli Broad, per la mostra “Imitation of life”. Mai titolo fu così azzeccato.

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