14 giugno 2016

Chi compra le opere giganti?

 

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Ci sono delle occasioni imperdibili per le gallerie, una di queste è Art Basel, in qualsiasi delle sue edizioni. A Basilea i VIP sono arrivati ieri,  tra 2 giorni aprirà al pubblico, ma i grandi collezionisti sono già tutti nella città svizzera. Art Basel si distingue dalle concorrenti per una delle sezioni più uniche al mondo, Unlimited, in cui le grandi gallerie chiedono a grandi artisti le loro opere più grandi, in senso fisico. Iniziata sedici anni fa come una scommessa la sezione è cresciuta esponenzialmente, fino a diventare il momento più atteso, da tutti, collezionisti, artisti, galleristi, ma anche e soprattutto direttori di grandi istituzioni. Nel 2000 a farla da padroni erano i grandi musei, che avevano i soldi per comprare e lo spazio per esporre queste opere. Ora, secondo il direttore della fiera Marc Spiegler, intervistato dal Financial Times: «i tempi sono cambiati, non solo le case dei collezionisti sono molto più grandi, molti vivono in edifici post industriali, ma alcuni hanno aperto dei musei privati» e sono diventati i veri concorrenti dei grandi musei. 
Per qualsiasi però galleria l’obiettivo primario resta vendere ai grandi musei e vedere l’opera di Unlimited nella collezione del Moma o della Tate, per vederne crescere le quotazioni ancora di più di quanto crescerebbero entrando nella casa di un ricco appassionato o nel museo privato di qualche collezionista cinese. Da qualche edizione però sono i privati a dirigere il mercato, esemplare la performance della galleria/colosso Hauser & Wirth dello scorso anno. Vendute tutte e quattro le opere esposte, tre vennero acquistate da collezionisti privati, un video di Martin Creed, un lavoro di Pierre Hughe e un’installazione delle dimensioni di una stanza con i dipinti di Jakub Julian Ziolkowski, mentre il quarto lavoro, uno Space Painting di Zhang Enli, è finito sulle pareti della Art Foundation K11, un museo senza scopo di lucro di Hong Kong. 
Questa edizione vedrà protagoniste 88 opere, selezionate tra le 200 proposte, un numero record, anche quest’anno tutti scommettono su decine di opere vendute. Aspettiamo i risultati. (Roberta Pucci)

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