20 giugno 2016

Sogni d’oro. E digitali

 

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Il digitale usato forsennatamente nella fotografia, come si fa spesso oggi, non ci piace tanto. Troppo finto e alla fine troppo banale, dove sta il bello? In questo caso però il bello c’è e il banale invece no. Il finto senz’altro, ma non potrebbe essere altrimenti. 
Laurent Rosset, architetto e designer italiano, formatosi tra Torino e Delft, con il digitale riesce a creare situazioni oniriche non scontate. Il sogno, nel suo caso, si traduce in un capovolgimento ambientale dove la prospettiva è ribaltata e in alcuni casi (i più riusciti) ci manca poco perché sembri vera (o verosimile). Diversa la serie Sleep. Qui a fare da sfondo al sonno è un’intera città. Come se ci si potesse addormentare su tutte le turbolenze e le magagne che ci affliggono quotidianamente in una città. Un vero sogno!

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