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Si chiamava Floating School Makoko, ed era stata realizzata nell’omonima laguna a Lagos, in Nigeria, progettato da Kunlé Adeyemi e dal suo gruppo NLE. Galleggiava sostenuta da centinaia di barili di plastica, e aveva un “tetto” composto da legname e canne di bambù riciclate.
Era così affascinante che una replica è stata posizionata anche nella laguna di Venezia, durante i giorni della Biennale, e non è forse un caso che sia valsa, ad Adeyemi, il Leone d’Argento.
Peccato che la versione originale fosse proprio costruita in uno slum che è soggetto a inondazioni, e colpita da un temporale nei giorni scorsi, è stata distrutta.
Adeyemi ha riportato che il progetto è stato distrutto anche dall’usura e dall’incuria degli ultimi mesi, ma anche questa versione è un po’ controversa visto che la struttura era stata iniziata nel 2013 e completata solo lo scorso ottobre, provocando grandi rimostranze da parte dei residenti, visto che la scuola galleggiante poteva ospitare solo un massimo di 60 alunni, in una zona che a livello di densità di minori non ha molti eguali nel mondo.
“Essendo un primo prototipo, la struttura avrebbe avuto una durata limitata, con un po’ di manutenzione, ha riportato l’architetto, che ha anche annunciato la volontà di costruire altre Floating Schools altrove, con una capacità di contenimento di oltre 200 studenti. Sperando in maggiore fortuna, e forse anche in più comprensione.