23 giugno 2016

Parigi: Palais de Tokyo a tutta estate! Sei nuove mostre con gli occhi puntati su un grande e discusso protagonista: Michel Houellebecq

 

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La stagione estiva irrompe al Palais de Tokyo con sei mostre monografiche che vanno sotto il titolo di “Happy Sapiens”, fino all’11 settembre. In top list troviamo Michel Houellebecq, noto poeta, regista e tra gli scrittori di lingua francese più tradotti al mondo, che qui presenta un percorso sulle ossessioni dello scrittore, prolungando l’esplorazione condotta dal Palais de Tokyo sui rapporti tra letteratura e creazione contemporanea, e a tale proposito ricordiamo tra le mostre passate quella splendida di John Giorno o di Jean-Michel Alberola. Composto da suoni, film, installazioni e un gran numero di opere che esplorano i complessi rapporti tra fotografia e letteratura, l’artista francese ha chiamato a partecipare alla sua esposizione diversi artisti internazionali e non, tra cui Iggy Pop, che sarà in concerto il 28 giugno al Yoyo, il locale notturno del Palais de Tokyo, ma anche Robert Combas che sarà invece in concerto il 30 giugno con il suo gruppo Les Sans Pattes. 
Combas, che nel 1979 fonda con Hervé Di Rosa il movimento artistico detto Figuration libre, è un gran lettore delle poesie di Houellebcq, alle quali si è ispirato per creare una serie di pieni e coloratissimi dipinti, secondo il suo inconfondibile stile, qui presentati in un’unica sala, al cui centro, per richiesta di Houellebecq, è stato ricostruito  dettaglio dopo dettaglio, l’atelier del pittore. Titolo dell’esposizione di Houellebecq è “Rester vivant”, tratto dall’omonima raccolta di poesie dell’artista francese, che possiamo ritrovare qua e là insieme ad altri temi presenti in altri suoi romanzi. Il tutto da scoprire nelle diverse sale allestite in collaborazione con la scenografa Laurence Fontaine
Tra le proposte ritroviamo anche l’artista argentina Mika Rottenberg già incontrata nell’ultima edizione della Biennale d’Arte di Venezia con l’istallazione video NoNoseKnows (2015), qui present inoltre con Bowls Balls Souls Holes (2014), Seven (2011) e Squeeze (2010). Classe 1976, l’artista esplora i rapporti umani e le assurde situazioni di lavoro generate dalla produzione in serie, si focalizza soprattutto sul corpo femminile visto come materia prima e mezzo di produzione di oggetti molto spesso inutili. E gli altri? Sono Marguerite Humeau, David Ryan & Jérôme Joy, Dineo Seshee Bopape e Ayoung Kim. (Livia De Leoni)
    

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