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“Il mio nome è Milo Moiré, sono una performer, e sono qui per i diritti delle donne e l’uguaglianza sessuale”: ecco l’annuncio dell’artista diventata celebre in Europa per le sue azioni – spesso nuda – in cui critica la società, la sessualizzazione o la sessuofobia contemporanea, in cui mette in scena il tema della parità di genere o della violenza, esponendosi in prima persona.
Stavolta, con Mirror Box (già presentato anche nelle strade di Amsterdam e Dusselforf, dove la possibilità era di toccare i genitali), Moiré a Londra ha invitato i passanti maggiorenni a mettere mano ai suoi seni per una durata massima di 30 secondi, infilando le mani nella strana scatola che allo stesso tempo, riflettendo, pone il voyeur nella posizione di essere a guardato.
La performance, stavolta, è un omaggio all’artista austriaca Valie Export, e alla sua azione del 1968 Touch Cinema, dove l’artista era in strada, a Vienna, con una scatola di polistirolo che le copriva i seni.
L’azione ovviamente non è andata giù alle autorità, che hanno messo Moiré in cella per 24 ore, che dal canto suo – proprio nel giorno della Brexit – ha dichiarato che le leggi riguardo reati sessuali, discriminazioni e di genere, all’interno del continente, dovrebbero essere regolamentate in modo uniforme. Bella speranza.