28 giugno 2016

“Il secolo bravo” di Andrea Mastrovito, tra statue rubate e cavalieri senza testa. Ecco una nuova “Opera Viva” per il Quartiere Barriera Milano di Torino

 

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Da domani piazza Bottesini a Torino, avrà in scena il secondo appuntamento della rassegna “Opera Viva”, il progetto dell’artista Alessandro Bulgini, con la curatela di Christian Caliandro, e in partnership con Flashback. 
Bulgini ha chiesto a un gruppo di colleghi di prendere parte alla “messa in opera”, è proprio il caso di dirlo, di uno spazio pubblicitario di tre metri per sei nella rotatoria della piazza.
Stavolta, a confrontarsi con l’area del billboard è Andrea Mastrovito, con Il secolo Bravo.
Un disegno il cui immaginario riprende gli stilemi degli spaghetti-western (proprio a poche ore dalla scomparsa di uno dei suoi simboli cinematografici, Bud Spencer): un genere profondamente incistato nell’immaginario culturale italiano e parte integrante della nostra identità artistica, che Mastrovito vira in un inseguimento di una statua che sta per essere portata via.
Peccato che i cavalieri siano senza testa, e i cavalli senza cavaliere: «La statua che viene sollevata (e inseguita) è un simbolo che ben si adatta all’idea della piazza, del leader, della massa e dell’assenza odierna di un pensiero forte». Uno specchio in piazza, insomma, per noi tutti. 
Dopo Mastrovito sarà la volta di Saul Melman, Aryan Ozmaei, Gian Maria Tosatti e dello stesso Alessandro Bulgini

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