29 giugno 2016

Kanye West, tutto per l’arte contemporanea e lo “scandalo”. Mentre giura di seguire Matthew Barney come il suo “Personal Jesus”

 

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Poco tempo fa c’era stato il rapper Drake, che aveva di detto di “fottere” con James Turrell. Il grande artista americano non se l’era presa, ma aveva rilanciato con una battuta, spiegando che lui non aveva mai “fatto roba” con quel Drake, che non cononosceva.
Storie di star system, e di scandaletti più o meno urlati e programmati, come quello che sta imperversando in questi giorni su un altro rapper: Kanye West.
Nel suo ultimo video, realizzato per il singolo Famous, ha messo una serie di statue di cera a letto nude, come dopo un’orgia. Ci sono George W. Bush, Anna Wintour, Donald Trump, Rihanna vicino al manesco ex compagno Chris Brown, Ray J, Amber Rose, Caitlyn Jenner, Bill Cosby e Taylor Swift. Peccato che, come l’ambiente luminoso di Drake che voleva (o doveva) essere un Turrell, anche qui vi una sorta di regia-fantasma. La scena è infatti un omaggio al dipinto Sleep di Vincent Desiderio, pittore realista americano, 1955, senior critic alla Pennsylvania Academy of the Fine Arts e alla New York Academy of Art, e che ha opere nelle collezioni di Metropolitan, Hirshhorn e anche alla Sammlung Ludwig di Aachen, in Germania. E che di certo West contribuirà a rendere ancora più celebre. 
In un’intervista con Vanity Fair, poi, West (che a febbraio ha collaborato con Vanessa Beecroft per il lancio della sua nuova collezione) ha dichiarato di avere solo un dio chiamato Matthew Barney, e di considerare i suoi tweet “una forma di arte contemporanea” compromessa però da persone che vorrebbero influire su cosa tweettare e non. Caro Kanye, twitta pure quello che ti pare tranquillo! 

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