14 luglio 2016

Pokémon al museo

 

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Pokémon Go è sul mercato, e nessun luogo sembra salvarsi da questa nuova mania dilagante. Per chi non la conoscesse, la nuova app in vendita per iPhone e Android è l’ultima versione del popolarissimo videogioco Nintendo basato sulle creature inventate vent’anni fa dal giapponese Satoshi Tajiri. Nel corso degli anni il videogioco è riuscito a mantenere intatta la sua semplicissima struttura originaria, a cui va il merito della sua popolarità: il protagonista deve vagare per un mondo immaginario cercando di catturare quanti più Pokémon possibile per poi allenarli al combattimento, con lo scopo di scontrarsi con altri allenatori che hanno fatto lo stesso. 
Quello che rende Pokémon Go rivoluzionario è che, sfruttando la realtà aumentata degli smartphone, allarga l’area di gioco a tutto il pianeta, permettendo di individuare e catturare le bestioline ovunque ci si trovi. Questo infinito spettro di possibilità ha creato non pochi problemi, soprattutto in quei luoghi dove usare un videogioco potrebbe essere inappropriato. È il caso del museo dell’Olocausto di Washington e del cimitero militare di Arlington, in Virginia. In entrambi è stato vietato di giocare a Pokémon Go durante le visite, una regola che molto probabilmente verrà applicata anche in altri musei e luoghi di cultura. Le due istituzioni hanno sottolineato di non aver avuto particolari problemi con i visitatori e di aver imposto il divieto solo in via precauzionale. Resta da vedere come il personale del museo e del cimitero riuscirà a riconoscere i giocatori, considerato che per entrare nel mondo di Pokémon Go basta tenere in mano uno smartphone. (Giulia Testa)
Fonte: Bbc

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