23 luglio 2016

Dramma in mostra

 

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I media si occupano quasi ogni giorno della crisi dei rifugiati provenienti dalla Siria, affrontando il tema con il distacco tipico dei mezzi d’informazione. Le immagini dei profughi stipati nei barconi o nei campi di accoglienza si susseguono a un ritmo tale che spesso lo spettatore medio finisce per deumanizzarli, perdendo quell’empatia che aiuta a comprendere le situazioni di difficoltà.
Nel tentativo di offrire una nuova prospettiva sulla drammatica situazione dei migranti e sulle storie dei protagonisti di questo esodo forzato, la Fondazione Schwartz ha supportato la realizzazione di una mostra sull’isola greca di Samos, che per la sua vicinanza alle coste turche rappresenta una tappa cruciale per molti siriani (e non solo) che decidono di raggiungere l’Europa. 
“A World Not Ours”, in programma dal 5 agosto, affronta l’emergenza dal punto di vista dei rifugiati, evitando la rappresentazione “unilaterale e standardizzata” offerta dai media. La curatrice Katerina Gregos, che è stata responsabile del padiglione belga dell’ultima Biennale di Venezia, ha fortemente voluto che a raccontare la crisi umanitaria fossero soprattutto artisti emergenti arabi e attivisti che si sono occupati a lungo della vicenda, dedicando gli ultimi anni a documentare il dramma esistenziale dei profughi. (Giulia Testa)

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