27 luglio 2016

Il mercato di Modigliani dipende da un catalogo

 

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Solo nel 2015 Modigliani in asta è fruttato in totale 251 milioni di dollari, incassati grazie al Nudo Disteso venduto per 170,4 milioni, record per l’artista e la seconda opera più cara al mondo mai acquistata ad una asta, a cui si sommano i 38,5 milioni incassati quest’anno dal ritratto dell’amata Jeanne Hébuterne. A questo ottimo momento sul mercato, per Modigliani si aprirà anche una grande mostra presso la Tate Modern a Londra, prevista per l’autunno del 2017, altro dato che farà salire ancora di più le quotazioni dell’artista livornese.
Il problema con le compravendite delle opere di Modì è sempre stato l’attribuzione, esistono molte opere di cui non è certa la provenienza, è uno degli artisti più amato dai falsari, si narra ancora delle gesta dei tre studenti livornesi che nel 1984 beffarono anche i più grandi esperti dell’artista loro concittadino facendo riemergere dalle acque del Fosso Reale tre teste, credute per mesi opera dell’artista. Questa è solo una delle molte vicende di falsi legate a Modigliani, per questo dei cataloghi redatti sull’artista solo uno è preso in considerazione dalle case d’asta ed è datato 1972. Il suo autore, Ambrogio Ceroni, ha elencato nel suo libro solo ciò che aveva visto dal vivo, va detto però che l’autore non è nemmeno mai arrivato oltreoceano. Ora da diversi fronti arrivano notizie interessanti su possibili nuove e attendibili fonti di informazioni riguardo le opere di Modigliani. È nata una nuova organizzazione senza scopo di lucro, il Progetto Modigliani, fondata dallo studioso Kenneth Wayne, che ha studiato l’artista per 30 anni, a cui si è unito un impressionante gruppo di curatori e conservatori francesi, tra cui Brigitte Leal il vice direttore del Centre Pompidou; Sophie Krebs, capo curatore di Arte Moderna presso il Museé de la Ville de Paris; e Cécile Girardeau, curatore presso il Musée de l’Orangerie di Parigi, e ancora responsabile del progetto è Michel Menu, e il capo restauratore del Centre de recherche et de restauration des musées de France di Parigi. Per ora, il loro obiettivo è di chiarire la tecnica di Modigliani e i metodi di lavoro attraverso l’analisi scientifica, in primo luogo esaminando opere presenti nelle collezioni pubbliche francesi, per poi arrivare a quelle di altri paesi. 
Uno dei più importanti esperti dell’opera di Modigliani, Marc Restellini, ha dato l’annuncio della pubblicazione di un catalogo ragionato di tutti i quadri di Modì, e dei suoi disegni subito dopo. Il catalogo sarà disponibile solo online, con accesso a pagamento. Il libro di Rastellini conterà circa 100 opere di più rispetto alla 337 presenti nel catalogo di Ceroni, ma sulla sua validità le case d’asta non si pronunciano, e aspettano di vederlo per comprenderne l’affidabilità. Vale lo stesso per tutti noi. (Roberta Pucci)

3 Commenti

  1. Nel catalogo Ceroni è presente una falsa testa di Modigliani identificata come Ceroni XIV di proprietà Klaus Perls. Questa scultura è una copia della testa presente in una foto scattata nell’atelier Cardoso nel 1911 e venne dichiarata falsa da Carlo Pepi nel 1984. Altrettanto falsa è la scultura esposta al Metropolitan Museum of Art di NY, non inclusa nel cat. Ceroni,anch’essa proveniente dalla collezione Perls come il ritratto a Picasso dichiarato falso sia da Jeanne Modigliani che da Carlo Pepi sempre nel 1984. L’unico esperto che può far giustizia a Modigliani, liberandolo dai falsi pubblicati da Parisot e Patani è Marc Restellini, perché oltre alla scienza, essendo uno storico dell’arte serio, compie rigorose ricerche sulla storia e sulla provenienza delle opere. I falsi sono privi della benché minima traccia storica.. Buon lavoro Marc!

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