02 agosto 2016

Le Olimpiadi dividono

 

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Mancano pochi giorni all’apertura delle Olimpiadi di Rio e i giochi continuano a far discutere, nel mondo dell’arte e non solo. Il Brasile è in piena crisi economica, la presidente Dilma Rousseff è stata destituita e l’epidemia di virus zika ha fatto addirittura desistere qualche atleta. La difficile situazione finanziaria di Rio de Janeiro ha inoltre obbligato il governo federale a stanziare ulteriori fondi per l’importante manifestazione sportiva.
Questa incertezza generale si rispecchia anche nel mondo dell’arte che sull’argomento di è diviso. Alcuni artisti come per esempio Adriana Varejão – che ha realizzato per la Commissione olimpica una riproduzione fotografica del suo murale “Celacanto Provoca Maremoto” – credono che l’evento sia una grande opportunità per il paese. Anche la giapponese Mariko Mori è ottimista al riguardo e lo dimostra con una particolare installazione: un grande anello sospeso sopra una cascata che si trova a un’ora di macchina da Rio, che cambia colore passando dall’oro al blu.
I più critici invece hanno deciso di mostrare la sofferenza della città con un’esposizione che raccoglie i lavori di diversi artisti. Permanências e Destruições, organizzata da João Paulo Quintella in una torre abbandonata progettata da Oscar Niemeyer, parla proprio del terribile disastro ambientale causato dal rapido e incontrollato sviluppo dell’area che dal 5 agosto ospiterà i giochi. (Giulia Testa)

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