07 agosto 2016

Kosuth, Pistoletto e Kounellis per un compositore: a Pesaro si apre la nuova edizione del “Rossini Opera Festival”

 

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Talvolta accade che, dalla traccia che un autore lascia all’interno della propria città, scaturisca una ricchezza artistica che si riverbera negli anni –nei secoli, addirittura!- oltre ogni previsione.
È il caso del Rossini Opera Festival, la rassegna teatrale di opera lirica che dal 1980 durante il mese di agosto porta nella marchigiana Pesaro un ventaglio di eccellenze e personalità eminenti tra cantanti, artisti, musicisti, musicologi, direttori d’orchestra, maestranze, organizzatori e tecnici, stretti in un’atmosfera di solidarietà e collaborazione.
Nata dalla volontà del Comune di affiancare la Fondazione Rossini, la rassegna attua un recupero musicologico, teatrale ed editoriale del vasto e sommerso repertorio di Gioachino Rossini (1792 – 1868), storico compositore e musicista eretto a simbolo cittadino, attorno al quale si stringono storiche verità e mitologie popolari, memorie e ironiche rappresentazioni.
La  XXXVII edizione, quindi, dall’8 al 20 Agosto 2016, proporrà come nuove produzioni La donna del lago e Il Turco in Italia, riprendendo invece Ciro in Babilonia, il Viaggio a Reims e altre opere.
Accanto a questa istituzione, che attira ogni anno un pubblico di migliaia di spettatori provenienti dai cinque continenti, sono sorte delle altrettanto prestigiose manifestazioni collaterali: si segnala la galleria Franca Mancini nella quale ogni anno si svolgono, con la collaborazione dell’Associazione Teatro degli Artisti, “Les Rencontres Rossiniennes”, che riuniscono sotto lo stesso ambito l’arte visiva e l’omaggio alla musica, con mostre e conversazioni dedicate a diversi artisti.
Protagoniste della mostra “Tre omaggi a Rossini”, che inaugura oggi, saranno le opere di Joseph Kosuth, Jannis Kounellis e Michelangelo Pistoletto: i tre artisti sono legati da tempo all’iniziativa che ha permesso loro di tradurre la musica in arti plastiche, creando scenografie, installazioni, diagrammi musicali, specchi e video. La mostra sarà aperta fino al 31 Ottobre, a testimoniare lo stretto legame tra pubblico e privato, istituzione e artisti, tradizione e sperimentazione. (Giulia Ronchi)

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