05 agosto 2016

Economia, democrazia, riscaldamento globale, forme di resistenza. La Fabbrica del Cioccolato si trasforma da luogo della produzione a immaginazione

 

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Si intitola “Confronting Comfort’s Continent” la personale di Oliver Ressler, alla Fabbrica del Cioccolato di Torre Blenio in Svizzera. Una mostra che in realtà è un percorso tra economia, democrazia, riscaldamento globale, forme di resistenza e alternative sociali, tematiche che l’artista di Vienna, classe 1970, in questi anni ha sviluppato in oltre venti film. 
E la Fabbrica, in questo caso, da antico luogo di produzione diventa lo spazio di “visione”, come ci racconta il direttore della Fondazione, Franco Marinotti: «Mi interessava inserire nel programma “Foreignness” i lavori di Ressler dedicati all’arte politica e d’inchiesta, in particolare su un modello capitalistico desueto e con forti ricadute sociali e anche su altri temi come quello del lavoro di forte attualità che in un certo senso pongono la valle a confronto con un contesto più ampio ma comunque anche di appartenenza locale».
E così, in scena, si vedrà la video installazione Occupy, Resist, Produce, che focalizza le esperienze operaie di Milano, Roma e Tessalonica, che hanno reinvento il posto di lavoro e creato nuovi modelli sociali, mentre Take The Square (nelle foto) si basa sui dialoghi con gli attivisti di Madrid, di Atene e di New York.
I film The Visible and The Invisible e The Right of Passage riguardano, con approcci diversi, il movimento attraverso le frontiere, l’accesso (negato) e il saccheggio sistematico, Emergency Turned Upside-Down mette alla prova il discorso che chiama la presenza dei profughi in Europa “emergenza”, Leave it in the Ground mostra gli effetti di amplificazione del riscaldamento globale sui conflitti sociali esistenti.
«Edifici come quello che ospita questa mostra possono essere trasformati in luoghi per un’attività economica migliore e sostenibile. Le fabbriche controllate dai lavoratori non rappresentano solo un processo economico importante; sono anche processi socio-politici che mettono in discussione i soliti sistemi di rappresentanza che dominano le nostre democrazie parlamentarie. L’idea di “Confronting Comfort’s Continent” riguarda la trasformazione di una ex fabbrica in un luogo di produzione di conoscenza e discussione di nuovi modelli sociali ed economici che offrano uno spazio di immaginazione oltre la democrazia rappresentativa e il capitalismo neoliberista», ci ha raccontato Ressler. Per parlare anche di futuro, e non solo di “arte”. 

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