21 ottobre 2016

Fino al 2.IV.2017 Geometria Figurativa Collezione Maramotti, Reggio Emilia

 

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La nuova mostra alla Collezione Maramotti presenta nove artisti prevalentemente attivi nel contesto newyorkese, che sviluppano una ricerca pittorica basata sul confine tra geometria, intesa nella sua dimensione astratta, e figurazione, confine spesso labile e fluido nel completarli e fonderli tra loro.
“Geometria Figurativa” chiama in causa una riflessione sullo sguardo nell’affrontare un’ immagine. 
L’approccio visivo alla mostra si sviluppa infatti su due livelli: sincronico e diacronico. Il visitatore può cogliere l’opera con sguardo rapido, come lo è la nostra attitudine odierna nel metabolizzare  ciò che abbiamo di fronte, oppure può lentamente avvicinarsi e riallontanarsi, e riavvicinarsi di nuovo soffermando lo sguardo, riuscendo in tal modo a cogliere l’elemento diacronico: il processo creativo dell’artista nel misurarsi sulla riflessione e la produzione dell’immagine. 
La durata dello sguardo consente di svelare differenti aspetti del lavoro, secondo le parole del curatore Bob Nickas: “Gli artisti sono interessati all’atto del guardare da sempre, vogliono che una persona si fermi davanti al loro quadro e resti per un po’ ad osservarlo. Credo in un’arte “lenta” – come la pittura – lontana dalla velocità delle immagini digitali che ci circondano. L’artista può creare un’opera sia con le ultime tecnologie sia con il pennello, ma ha sempre a che fare con il dare informazioni e con il tempo, lo spazio e, soprattutto, il guardare”. 
È questo il punto focale di una esibizione che intende provocare un allargamento della visione nel visitatore verso nuove frontiere pittoriche grazie a questi artisti che, seppure con differenti approcci stilistici, sono accomunati da questa idea.
Geometria figurativa, vista della mostra, foto di Dario Lasagni
Il percorso inizia con le opere di Sadie Benning basate sulla composizione e ricomposizione, come in un puzzle, di parti in legnorifinite a caseina, materiale che sembra ammorbidire le superfici. I due lavori in mostra, sospesi tra pittura e scultura, invitano lo spettatore a entrare nell’immagine  tentando una personale ricomposizione dell’immagine e una personale narrazione. I lavori di Nicholas Roggy, accentuano l’aspetto scultoreo e architettonico della pittura con una particolarissima tecnica di sovrapposizione pittorica che fa assomigliare le opere a strappi sul muro. 
Ulrike Müller riflette sull’idea del tempo lasciando una traccia formale che si sviluppa in una istallazione seriale, nella quale il colore del muro diviene parte dell’opera. 
Alex Brown esemplifica magnificamente il concetto di doppia visione: in Pilgrim un’osservazione lontana riconosce la figura soggetto dell’opera, mentre a uno uno sguardo ravvicinato è possibile cogliere i pattern geometrici che lo compongono come puri cristalli. Altro inganno ottico sono le opere di Chip Hughes dipinte su stoffe di cotone in cui la pittura sovrapposta emula il tessuto. 
Mamie Holst trasforma forme geometriche in conduttrici di energie vitali e inconsce con uno stile prossimo ad ironici cartoons. Il lavoro di Xylor Jane, invece, nasconde letteralmente a un primo sguardo delle serie numeriche di valore biografico nelle sue opere fatte di reticolati puntati optical. 
Chi fa del gesto pittorico il principale protagonista della propria indagine è Robert Janitz, che mescolando cera, olio e farina definisce la sua pittura come processo fluido e materico insieme ricco di una gestualità, che porta in primo piano il quotidiano dell’esistenza. 
La pittura wet to wet di Richard Tinkler dialoga coi suoi disegni creati in una cronologia produttiva quotidiana che hanno il sapore di mandala. 
“Geometria figurativa” è un interessante sguardo su una specifica parte della pittura contemporanea, sul possibile dialogo con altri media che restituiscono la pittoricità del lavoro, ma soprattutto sulla riflessione critica riguardante il gesto del guardare in pittura. 
Cesare Conti
mostra visitata il 15 ottobre 
Dal 16 ottobre 2016 al 2 aprile 2017
Collezione Maramotti 
Via Fratelli Cervi 66
42100 Reggio Emilia
Orari: giovedì e venerdì 14.30 – 18.30; sabato e domenica 10.30 – 18.30
Info: 0522 382484; info@collezionemaramotti.org; www.collezionemaramotti.org

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