23 ottobre 2016

Le “Lettere a Luisa” di Claudio Parmiggiani all’Accademia di Francia, per ripercorrere non solo un’amicizia ma anche il rapporto tra artista e solitudine

 

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Claudio Parmiggiani, artista che ha scelto il “silenzio” oltre una pratica dell’arte raffinatissima, martedì ci consegnerà la sua voce. O forse sarebbe meglio dire le sue lettere, perché è di questo che si tratta, nonostante le “Lettere a Luisa”, ovvero Luisa Laureati Briganti, pubblicate da Magonza in un volume di 160 pagine, sono anche le testimoni della ricerca dell’artista.
“Un carteggio quantitativamente esiguo ma di straordinaria densità e intensità”, è la presentazione, che si terrà dalle 18, con gli interventi di Andrea Cortellessa, Franco Marcoaldi e la lettura di alcuni brani di Muriel Mayette-Holtz.  
“Ripercorrendo la vena cava dei giorni dell’artista, si rintracciano i segni di un inesauribile ed esclusivo rapporto con la solitudine, forma di negazione vitalissima, che sembra configurarsi come il vero fabbro del tratto esistenziale che le lettere testimoniano. Una tenace pronuncia in difesa di un’arte visionaria, alla quale tutto l’arco del suo lavoro è teso, e che trova nella poesia e nella radicalità del linguaggio le sponde essenziali. Nell’aspirazione intensamente avvertita a fare della propria vita uno strumento per servire l’arte come attività metafisica dell’esistenza”. E, a proposito di interventi metafisici, la serata a Villa Medici sarà anche occasione per riscoprire l’intervento nella “Stanza dell’Amore”, realizzata da Parmiggiani, e aperta nel 2014. 
Sopra: Claudio Parmiggiani, Stanza degli amori, Villa Medici. Foto: Claudio Abate

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